Iniziamo dalla fine; 3 punti dovevano essere e 3 punti sono arrivati! La classifica asfittica dei bianconeri necessitava di questa boccata di ossigeno e tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’Udinese l’aspettavamo con ansia e probabilmente a nessuno interessava come questa fosse arrivata. La maniera forse un po’ sporca con la quale questa fondamentale vittoria è maturata, molto probabilmente certifica ulteriormente tutte le difficoltà della squadra e quindi rassegniamoci che il nostro cammino ci terrà con il fiato sospeso fino all’ultima giornata. Anche oggi pomeriggio, di fronte all’ultima della classe, sono emerse ancora una volta le nostre carenze (adesso anche numeriche) per ciò che riguarda la zona nevralgica del campo. Vedere giganteggiare Hatemaj in mezzo al rettangolo verde automaticamente fa comprendere la pochezza del nostro centrocampo e quello che oggi mi è balzato ancora maggiormente all’occhio e’ l’improvvisazione di quasi tutti i movimenti degli uomini di Mr Davide Nicola. Purtroppo fa male sottolinearlo, ma quella squadra che l’allenatore sta cercando e, a suo dire, anche vedendo, sinceramente stento addirittura ad intuirla.
Oggi abbiamo vinto segnando l’ottavo goals della gestione Nicola con l’ottavo giocatore diverso (questa volta è toccato a Teodorczyk finire sul tabellino) ed abbiamo confermato che solo con la porta immacolata siamo capaci di incamerare i 3 punti. Il Chievo comunque ha fatto la sua onesta partita e da subito ha dato l’impressione di saper meglio tenere il campo. Abbiamo corso alcuni rischi, iniziando dal 3′ minuto con De Paoli capace di divorarsi un goal con la porta praticamente spalancata, per finire con tre parate non semplici di Musso che domenica dopo domenica dimostra di essere un signor portiere e di risultare (aspetto non proprio del quale vantarsi) quasi sempre tra i migliori. Da parte nostra, l’unico tiro del primo tempo è merito di una sassata da 30 metri di Nuytinck che coglie il palo alla sinistra del portiere ospite, bissato da una bella conclusione nella ripresa di Fofana ben disinnescata da un attento Sorrentino. Poi il finale con il rigore che Valeri assegna (dopo aver consultato il VAR) e che il nostro Nr 91 decide di provare a trasformare. Il tiro di TEO viene in un primo momento intercettato ma sulla respinta e’ lo stesso attaccante polacco che, avventandosi per primo, ribadisce in rete per il suo primo goal italiano.
Paolo Matrecano