Il 6 aprile a Pordenone Federico Ferrini, uno dei più importanti astrofisici internazionali, direttore del progetto che riunisce 1400 ricercatori per la costruzione di una rete di 118 telescopi, studenti e pordenonesi avranno privilegio di incontrarlo
PORDENONE – Il suo sguardo è rivolto all’universo profondo, alle più oscure e sconosciute zone dello spazio dove si muovono le alte energie: quello del professore Federico Ferrini è un occhio che scruta lo sconosciuto più assoluto assieme ai 1400 ricercatori internazionali che coordina in qualità di direttore del Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO), unico gruppo al mondo che si occupa delle alte energie.
Federico Ferrini sarà il protagonista il 6 aprile alle 11.15 all’auditorium Concordia di Pordenone di un importante incontro di divulgazione scientifica dal titolo “Dal sogno di Einstein alla carica dei 118″ in cui l’astrofisico sarà a disposizione del pubblico pordenonese, in particolare degli studenti delle scuole superiori, organizzato dalla Sezione AIF di Pordenone (associazione per l’insegnamento della fisica) nell’ambito della rassegna Imparare Sperimentando, iniziativa che negli ultimi diciassette anni ha portato a Pordenone i maggiori esponenti della ricerca fisica e astronomica mondiale.
L’appuntamento è realizzato in collaborazione con la Storica Società Operaia di Pordenone, con il patrocinio della Regione Fvg e il contributo del Comune di Pordenone, del Consorzio universitario di Pordenone, di NoxorSokem Group e di Fratelli Martin.
Federico Ferrini è uno degli scienziati italiani oggi più rilevanti al mondo, giá direttore Ego dal 2011 al 2017 (per l’esperimento Virgo realizzato per cercare le onde gravitazionali, uno dei maggiori orgogli italiani nello scenario mondiale); da marzo del 2018 dirige il progetto che riunisce una rete di 118 telescopi del Cta, il primo dei quali è stato inaugurato alle Canerie il 10 ottobre dello scorso anno. Si tratta di un progetto che vede coinvolti Paesi e ricercatori di tutto il mondo per la realizzazione di due grandi osservatori astronomici (il primo nell’America Meridionale, nel deserto di Atacama, e il secondo nell’isola di La Palma, Canarie) che studieranno i fenomeni più energici e violenti dell’Universo – come le esplosioni di supernove o i buchi neri – attraverso i raggi gamma. È un progetto colossale e ambizioso, una rete di telescopi che funzioneranno come un unico telescopio (il più grande e sensibile al mondo) per raggi gamma, grazie al quale sarà possibile studiare i lampi gamma emessi con le onde gravitazionali o l’interazione dei raggi cosmici con la materia oscura, ottenendo preziose informazioni sulla loro natura e distribuzione.
Questi telescopi, ad oggi, sono l’unica possibilità di fare astrofisica delle alte energie dalla Terra, uno strumento all’avanguardia che aprirà nuove prospettive per l’astronomia e lo studio del Cosmo.
L’Italia resta centrale nella ricerca astrofisica, attraverso la direzione di Ferrini e attraverso il Ctao la cui sede centrale è in Italia a Bologna in una delle strutture dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).
Con alle spalle più di trent’anni dedicati alla ricerca e all’insegnamento di astrofisica all’Università di Pisa, Federico imFerrini è stato nominato direttore dell’Osservatorio gravitazionale europeo (Ego). Inoltre ha ricoperto il ruolo di addetto scientifico presso la Missione permanente d’Italia a Ginevra e il presidente del consiglio di amministrazione e del comitato per gli investimenti del Cern Pension Fund.