Il calendario ci dice che siamo nel pieno della Settimana Santa e, senza mischiare sacro e profano, anche le sorti dell’Udinese avranno bisogno di una “benedizione” perché sabato prossimo allo Stadio Friuli si disputerà l’ennesimo (quinto di fila) scontro salvezza che potrebbe risultare determinante per speriamo raggiungere, anche questa e con affanno, la quinta risicata salvezza consecutiva. Non giocato, a mio parere, proprio in tutti i sensi il bonus infrasettimanale offerto dalla sponda biancazzurra dell’Olimpico, ora restano solo 6 partite da disputare e la bagarre per evitare la cadetteria ci vede sempre più coinvolti; persistendo l’incapacità di cogliere punti “inaspettati” ogni qual volta si debba affrontare un avversario della parte sinistra della graduatoria. A tal proposito gli incroci con quelle compagini hanno fruttato solamente 9 dei 32 punti finora incamerati ed ora restano solo Inter ed Atalanta, in rapida successione, da incrociare. Altro dato da sottolineare è la difficoltà in trasferta dei bianconeri dove sono stati abili a raccogliere la miseria di 8 punti. Questa classifica parziale vede solamente Chievo ed Empoli, rispettivamente con 6 e 5, alle spalle dei friulani.
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Venendo al match di sabato prossimo contro i neroverdi di Mr De Zerbi, sono convinto che vedremo certamente una formazione completamente diversa sia negli interpreti tanto quanto nell’atteggiamento. Ho avuto modo di dire che, nonostante le strombazzanti buone intenzioni della vigilia, la gara di mercoledì sia stata più di impiccio che di beneficio; tra infortuni, calciatori diffidati, condizione precaria di alcuni elementi, recuperi da più o meno lunghe degenze ed il pensiero della partita successiva penso che fossero elementi sufficienti a sostenere la mia tesi. Avrei scelto i miei undici e questa volta preferisco non azzardarmi in moduli, visto che sono sempre gli interpreti ed il loro relativo atteggiamento a dare ragione o meno alle scelte dell’allenatore. Quindi Musso fra i pali ed Okaka e Lasagna in attacco; gli altri 8 li individuo in Stryger, Ekong, Nuytinck (se recuperato) a cui vanno ad aggiungersi D’Alessandro, Fofana, Mandragora, De Paul e Zeegelaar. Quindi tutti uniti, a cominciare dagli attori e dal susseguente gioco di squadra, per forgiare altri 3 fondamentali mattoni per la costruzione della salvezza.
Paolo Matrecano