Una partita chiave oggi al Friuli, Dacia Arena, una partita particolare che vede il ritorno, purtroppo da avversario, di quel Felipe dal Belo che a detta di tutti, tranne che di qualcuno che conta, avrebbe potuto e dovuto essere capitano, leader ed immagine dell’ Udinese da alcuni anni a questa parte. Felipe leader lo è diventato e con la sua personalità, umiltà, professionalità, ed anche i suoi gol, ha salvato la Spal con alcuni turni d’ anticipo. Ora passa proprio dal quel brasiliano, più friulano di tanti friulani, la possibile salvezza bianconera. Il cielo è grigio, c’è vento, sembra autunno, ma è fine campionato, lo stadio è gremito, il tifo c’è, la squadra ci prova perchè il traguardo è di quelli importanti, quelli che un tempo, quando andavano bene, riempivano il centro di caroselli, come se si fosse vinto uno scudetto. Ora sembra un poco tutto dovuto, e forse si è persa la dimensione di Udine, una discreta provinciale che dovrebbe salvarsi con qualche giornata d’ anticipo, a volte con qualche patema e se si pesca il ragazzotto giusto, lo si gestisce bene e magari una sorellina scivola si finisce in europa o si tenta una coppa Italia troppo snobbata. Ma i punti non sono dovuti, nessuno regala nulla e le scintille si vedono eccome. Samir ed una doppietta di Okaka sembrano chiudere la gara, ma ai bianconeri le cose semplici non piacciono ed è subito 3 a 2 come se fosse rientrata in campo un’altra Spal. Si gioca e nemmeno male ma senza riuscire a chiuderla. Si sprecano varie occasioni ed il timore che accada l’impensabile fà capolino. La tensione è palpabile i 4 di recupero sembrano non finire mai. Arriva il fischio che visto il risultato di Genoa Cagliari significa serie A Intanto De Paul uscito in lacrime, ha salutato il Friuli e sarà un saluto difficile da sostituire.