Ieri sera, con il primo impegno ufficiale di Coppa Italia, ha preso il via la stagione 2019/20. Allo Stadio Friuli l’Udinese affrontava il Sud Tirol, compagine di Serie C che nel precedente turno aveva eliminato un po’ a sorpresa l’Entella che invece milita nel nostro campionato cadetto. Questi incontri sono di difficile lettura e soprattutto bisogna sottolineare che la squadra che sulla carta sembrerebbe quella superiore ha “tutto da perdere”. Ricordo infatti che negli ultimi tre anni per ben due volte i bianconeri furono eliminati; prima dallo Spezia e poi dal Benevento, e quindi l’imperativo era innanzitutto passare il turno. Missione compiuta non senza qualche affanno con un 3 a 1 maturato tutto nella ripresa grazie alle reti di Lasagna ed alla doppietta di Mandragora, inframezzate dal momentaneo pareggio di Morosini. Sostanzialmente ho rivisto la stessa Udinese dell’anno scorso con l’innesto positivo di Jajalo, ma aspettiamo test più attendibili, intendo dire di Serie A e con un tonico e realizzante Mandragora, ieri sicuramente l’uomo più pericoloso dei suoi. Allo stesso tempo però ho notato, oltre ad una poca fluidità del gioco, che comunque continua a passare per i piedi di De Paul con tutte le incognite legate al suo futuro, c’è anche una visibile difficoltà nell’agire sugli esterni, ieri oltretutto con l’assenza di Pezzella i bianconeri erano praticamente privi di specialisti nel ruolo e le soluzioni Opoku, Larsen e lo stesso Pussetto non sempre sono state convincenti. Tirando le somme concludo ribadendo l’importanza del passaggio del turno (che ci regalerà il Bologna con possibile vista sulla Juventus) e spero che tra la speranza del Paron Pozzo (sogni europei) ed il pragmatismo di Mister Tudor (salvezza e/o poco più) vinca la mia “quota 50”.
Paolo Matrecano