Anche per quest’anno è ormai arrivato il tempo di chiudere i battenti per la mostra di Illegio, gli ultimi visitatori ritardatari stanno approfittando di questi pochi giorni per godersela. L’affluenza e le richieste di prenotazioni sono state talmente abbondanti da far addirittura decidere agli organizzatori di prorogare la chiusura dell’esposizione dal 6 al 20 ottobre.
Il tema della mostra di quest’anno è “I maestri”, quasi un omaggio a quelle persone che sono state o che sono ancora protagoniste di parte della vita di tutti noi. Infatti ognuno conserva nella memoria la figura di un Maestro, buono o cattivo, competente o meno; un Maestro che può essere stato un insegnante, un nonno o una persona qualunque e spesso tra maestro e discepolo o alunno si instaura un particolare legame. Sono proprio questi aspetti che la mostra di Illegio mette in evidenza e che vuole sottolineare. Ed ecco che davanti ai nostri occhi scorrono quadri di Raffaello Sanzio, Michelangelo, Tiziano, Caravaggio, Giordano, Jourdy, Fattori, Picasso e molti altri. Grandi nomi ma tutti che celebrano l’insegnamento e la conoscenza. Una passeggiata nel tempo a partire dal Medioevo fino all’età contemporanea, circa una quarantina di opere suddivise per temi: “Passione per la bellezza”, “Passione per la crescita”, “Passione per la verità” e “Gesù Maestro”. Un tema particolare e molto sentito quello di quest’anno, come sottolinea anche Martina, una delle guide alla mostra, ancora studentessa, come la maggior parte dei suoi colleghi che accompagnano i visitatori per le sale della Casa delle Esposizioni di Illegio. Per loro, proprio perché sono ancora studenti, i rapporti con i “maestri” sono ancora pane quotidiano, la vita con cui si confrontano ogni giorno tra le aule universitarie e forse è proprio per questo motivo che i giovani accompagnatori illustravano le opere e i loro contenuti non solo in base alle loro conoscenze ma anche in base al loro attuale vissuto ed esperienze rendendola, se possibile ancor di più, una mostra che tocca il cuore.
D. Manfè