L’atmosfera è strana diversa, il calcio senza pubblico sembra una carbonara senza guanciale, l’Udinese invece è sempre quella, gioca, spreca e il Torino segna. È tutta qui l’ analisi di una partita ben giocata dai bianconeri, contando la particolare situazione di queste gare. Propone delle belle trame la squadra di Gotti che però evidenzia i soliti problemi in fase realizzativa ed oggi fa notare anche alcune debolezze difensive, compresa l’incertezza di Musso sul gol che ci sentiamo di attribuire allo stop per coronavirus. Sia chiaro le occasioni si creano, il pari nella prima metà sarebbe meritato, viste le 4 occasionissime, ma Sirigu è certamente uno dei migliori in campo, e l’Udinese non la butta dentro. Rivedibile Musso, bene Nuytinck solito baluardo difensivo, come Sema, Larsen, Fofana e Mandragora ottimo ed imprescindibile De Paul, lavora molto Okaka che però come il suo compagno di reparto, non riesce a finalizzare. La tegola peggiore è l’ infortunio di Mandragora che mina un reparto dove le carte buone sono contate. L’ impressione è che Barak e soprattutto Pussetto sarebbero uomini fondamentali in questa fase perchè potevano dare quel qualcosa in più che a Udine non c’è. Ormai bisogna fare con quello che c’è, anche Gotti lo ha fatto notare, speriamo che basti, quel che è certo è che con un p’ò di lungimiranza in più sarebbe stato tutto più semplice. Il 3 5 2 diventa 4 3 3 entrano Teo e Kevin, ma complice anche un’ Eupalla non certo favorevole il risultato non cambia e la zona rossa è a 3 punti con l’ Atalanta in arrivo al Friuli. Longo doveva prendere il posto di Gotti a dicembre, nonostante il risultato preferisco il calcio del nostro Mr e sono contento sia rimasto, sicuramente se si battono 16 corner a 1 si fanno 46 cross e non si segna non è colpa dell’ allenatore, nel calcio non si vince ai punti, conta chi segna di più ed oggi, come spesso accade, non è l’ Udinese.