SERIE A: CAGLIARI – UDINESE 0-1
E’ bastato un guizzo di Okaka al terzo minuto per stendere al tappeto il Cagliari di Zenga, apparso più un cantiere aperto che una squadra collaudata, complice soprattutto l’impossibilità per l’ Uomo Ragno di condurre una settimana-tipo di allenamento in cui plasmare gradualmente le idee. L’Udinese domina il primo tempo, facendo registrare una serie di importanti ripartenze, condotte perlopiù dallo straripante De Paul, quest’ultimo che sta assumendo sempre di più le sembianze del top- player; nella seconda frazione di gioco, invece, i bianconeri inseriscono la modalità risparmio energetico, limitandosi a gestire la partita racchiusi efficacemente nella propria metà campo, indice questo di una comprovata tranquillità e fiducia nei propri mezzi. Dall’altra parte il tecnico dei rossoblù le prova tutte, cambia continuamente modulo di gioco ed inserisce gradualmente solo uomini d’attacco, nel vano tentativo di ribaltare una gara partita con il piede sbagliato; i sardi creano un paio di situazioni interessanti ma nulla di più, facendosi agganciare proprio dai friulani alla 13^posizione in classifica, a quota 42 punti. Molto serene e distese anche le parole di mister Gotti nell’immediato dopopartita, il quale ha affermato: “Questo è un momento molto bello, che attendevamo da mesi, abbiamo profuso ogni energia e lavorato molto per raggiungere il nostro obiettivo; ora godiamocelo appieno, poi ci prepareremo per affrontare le ultime due gare al massimo delle nostre possibilità”. L’Udinese ha dunque adempiuto al suo compito, il prossimo anno sarà serie A per il 26°consecutivo, ma il cammino nel corso di questa stagione è stato impervio, tortuoso e forse non abbastanza ricco di soddisfazioni in proporzione a quanto prodotto sul rettangolo di gioco; la dirigenza bianconera, può ora programmare il prossimo futuro con relativa serenità, il primo passo verso un nuovo progetto a lungo termine, potrebbe essere proprio la riconferma dell’attuale condottiero.
PREMIER LEAGUE: WATFORD – ARSENAL 2-3
Emozioni contrastanti quest’oggi per la famiglia Pozzo: se da un lato la gioia è immensa per l’aritmetica salvezza dell’Udinese, ottenuta ancor prima di scendere in campo grazie alla vittoria del Bologna sul Lecce con il risutato di 3-2, dall’altro cocente delusione per la retrocessione del Watford (società di proprietà di Gino Pozzo) dalla Premier League, in seguito alla sconfitta per 2-3 contro l’Arsenal, maturata al termine dell’ultima giornata del campionato inglese.
Samuele Marcon