Al Friuli contro una Lazio ferita dalla recente sconfitta in coppa e con la bava alla bocca, l’ Udinese scende in campo con uno speculare 352 che vede Makengo al posto di Arslan e Bonifazi al centro della difesa, per il resto tutto uguale.
Il pallino con un pressing asfissiante è della Lazio com’ era prevedibile ma l’ Udinese punge seppur subendo il gioco avversario ed i bianconeri sembrino trovati remissivi. Maresca come sempre non aiuta ed il Rodrigo della difesa il suo danno lo deve fare, oggi si scorda Marusic in area che non ci pensa 2 volte e la mette dove Musso non può arrivare. Reina sul finire del primo tempo nega la gioia del gol a Larsen e quando si sente il fischio della fine della prima metà il timore di una sconfitta immeritata serpeggia nell’ aria. Sembra quasi che la squadra voglia smentire il Paron che ha detto che l’ obbiettivo non è la salvezza e Gotti probabilmente negli spogliatoi deve averlo fatto notare perchè ne viene fuori un’ Udinese più compatta, grintosa, lontana parente di quella del primo tempo. La Lazio soffre, il Rodrigo giusto prende anche un palo che avrebbe meritato migliior fortuna, ad Okaka non si fischia nulla nemmeno se gli segano una gamba, l’ Udinese non vuole perderla e fa di tutto per fare quel gol che non vuol’ entrare, nel gioco si sà la fortuna serve checchè se ne dica ed oggi la dea Eupalla oggi guardava altrove ma se i bianconeri non avessero regalato un tempo…