Il primo impianto di produzione di energia elettrica, partendo dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani, ubicato a Codroipo nella zona artigianale/industriale PIP “Pannellia, è stato approvato dalla giunta provinciale. Il via libera alla variante e all’ampliamento della tipologia impiantistica ha reso possibile l’utilizzo di fermentatori per la digestione anaerobica dei rifiuti organici con conseguente riduzione dei tempi di permanenza del compost in maturazione nell’aia scoperta, l’aumento di potenzialità di trattamento da 28 mila a 31 mila tonnellate all’anno e la produzione di 3 mila 600 tonnellate l’anno di biogas. Prima dell’approvazione della variante l’impianto poteva funzionare esclusivamente per la produzione di compost ad uso agricolo, “da adesso – commenta l’assessore all’ambiente Enio Decorte – si potrà sfruttare il frazionamento organico dei rifiuti solidi urbani e di rifiuti speciali selezionati a matrice organica per la produzione e recupero energetico di biogas”.
“L’impianto – precisa l’assessore – servirà per le esigenze della A&T 2000 ed è in grado di dare risposte a un bacino d’utenza ampio, viste le capacità progettuali”. Oltre alla digestione della parte organica, l’impianto di Codroipo si occuperà del compostaggio di rifiuti non pericolosi attraverso un processo di trasformazione biologica aerobica. L’operatività è immediata con le indicazioni e le prescrizioni di Arpa, Ass, Provincia, Comune di Codroipo, approvate all’unanimità nella seduta della Conferenza tecnica, sugli accorgimenti operativi e tecnici come, ad esempio, le prescrizioni sul monitoraggio della falda e il suo controllo, i reflui, i condotti di emissione, le vasche di stoccaggio.
E’ stato anche previsto un periodo di messa in esercizio pari ad almeno un anno, con la previsione di ulteriori indicazioni e trattamenti per evitare l’eventuale dispersione di odori nel caso in cui si verificassero. “L’impianto chiude la filiera portata avanti dal gestore – conclude Decorte – attraverso la raccolta differenziata spinta con la metodologia del porta a porta iniziata qualche anno fa: in questo modo ci si colloca nella giusta filosofia ambientale tesa a recuperare, come prima scelta, o materia o energia dalle varie tipologie merceologiche provenienti dalle raccolte differenziate, privilegiando i recuperi in loco”.