Comincia con il piede giusto il cammino dell’Italia al Campionato Europeo; allo Stadio Olimpico gli azzurri danno inizio alle danze con un sontuoso 3-0 ai danni della Turchia. Il copione del match è quello auspicato: sono gli uomini del c.t. Mancini ad avere il pallino del gioco in mano, con gli avversari strettamente raccolti entro la propria metà campo, con la speranza di recuperare il pallone ed avviare un veloce contropiede. Nel corso della prima frazione di gara, capitan Chiellini e compagni, perfetti nella disposizione tattica, esibiscono un palleggio molto raffinato, unito ad una mole di gioco molto ampia, ma gli spazi sono ridotti all’osso ed il muro della Turchia regge. Non ci resta che recriminare per ben tre episodi dubbi da rigore, uno dei quali assai eclatante, non ravvisato da squadra arbitrale e sala Var, dalla prestazione gravemente insufficiente. La prima frazione si conclude così a reti bianche. Nell’intervallo si avvicendano Di Lorenzo per Florenzi- causa problema ad un polpaccio ad entità da definire- da una parte e Ünder per Yazici dall’altra; è proprio quest’ultimo l’unico degli uomini di Günes a creare qualche grattacapo ai nostri centrali difensivi, comunque sia nulla di particolarmente rilevante. Il gol apriscatole del match ce lo regala lo Juventino Demiral, insaccando maldestramente la sfera nella propria porta, nel disperato tentativo di disinnescare un cross teso, ben indirizzato da Berardi. Da questo momento in poi la gara si sblocca definitivamente; si aprono gli spazi e l’Italia, scrollatasi di dosso le ansie da prestazione iniziali, innalza considerevolmente il ritmo del proprio gioco. E’ Ciro Immobile a siglare sulle ali dell’entusiasmo la rete del provvisorio 2-0, insaccando di dovere con un comodo tap- in in area di rigore. Al minuto 79′ arriva infine la definitiva ipoteca sulla gara per mano di Insigne, che corona una generosa prestazione con il proprio marchio di fabbrica: la rete di mezzo-collo esterno sul palo lontano. La gara inaugurale di Euro 2020- almeno così doveva essere in origine- termina dunque con un netto 3-0 in favore dell’Italia. Dati alla mano, sono 24 i tiri totali, di cui 8 in porta, con un possesso palla del 68%, ma a stupire oltre alla qualità del gioco è stata soprattutto la mentalità propositiva dei ragazzi, divenuti oramai un gruppo solido, ambizioso ed affiatato. Gran parte del merito di ciò, va attribuita soprattutto al c.t. Roberto Mancini, in grado di coadiuvare continuità di risultati e ricambio generazionale, nel modo meno doloroso possibile. Un toccasana per il calcio italiano, sull’orlo del baratro dopo la sciagurata gestione Ventura; quel mare in burrasca sembra oramai un lontano ricordo e la speranza di rivivere le nostalgiche “notti magiche” si fa sempre più verde.
Samuele Marcon