Finito il campionato con la salvezza nello scontro diretto contro il Cosenza del tecnico Occhiuzzi, il Pordenone inverte nuovamente la rotta salutando Domizzi e presentando il nuovo mister Massimo Paci, firmando un contratto biennale.
Il tecnico Marchigiano lo scorsa stagione si è affermato sulla panchina del Teramo come uno tra i profili più interessanti sia per calcio espresso che sulla Valorizzazione dei giovani.
Intanto sul mercato, dopo solo sei mesi dal suo arrivo al Monza, Davide Diaw sembrerebbe ai titoli di coda, con un possibile riavvicinamento al club Friulano(certi amori fanno il giro lungo prima di tornare).
Da capire l’eventuale formula per il ritorno ai ramarri, visto il grosso investimento effettuato a Gennaio, e il budget limitato a disposizione dei Friulani.
Non solo il giovane Diaw potrebbe essere un ritorno al Pordenone, ma anche il suo vecchio compagno Tremolada potrebbe rientrare. Il trequartista che non è riuscito a portare il Cosenza alla salvezza, è rimasto nel cuore dei tifosi neroverde con grandi giocate e reti pregevoli.
Purtroppo la questione più importante è che al momento pesa non poco è la mancanza di una casa per la squadra.
Negli ultimi giorni il club ha rinnovato l’accordo con la città di Lignano, per poter continuare a giocare allo stadio Theghil. Non si sono fatti aspettare però le tifoserie, in particolare due gruppi ultras, che hanno risollevato il problema stadio, e la voglia per far tornare a giocare il Pordenone nella propria casa, e non a oltre 60 km di distanza.
Non si può permettere ad una città di non avere la propria identità senza uno stadio, troppe sono le parole buttate all’aria, o per magari racimolare qualche voto in più alle elezioni.
Così i nostri ultras si sono espressi verso la dirigenza neroverde,dritti al presidente Lovisa, prendendo anche una doverosa decisione, difatti è stata espressa la non presenza nelle partite casalinghe, fino a quando non si avranno progetti concreti per riportare alla gente e al territorio il nostro Pordenone.