L’eccentrica figura del presidente Lovisa, è oramai nota a tutti gli appassionati del calcio cadetto. Nemmeno i più scettici però, si sarebbero aspettati che l’avventura di Massimo Paci sulla panchina del Pordenone sarebbe durata così poco. Solo tre partite ufficiali alla stagione d’esordio in serie B per l’oramai ex-tecnico dei ramarri, con altrettante sconfitte.
Il travolgente 5-0 rimediato ieri sul campo della Spal, non può che aver fatto imbestialire gli addetti ai lavori neroverdi, considerato il loro costante impegno nel tentativo di imbastire una rosa competitiva. Petriccione, Ciciretti, Tsajout e Folorunsho, sono solo quattro esempi a testimonianza delle grandi potenzialità di cui dispone l’organico. L’espulsione di Camporese a soli tredici minuti dal via, ha condizionato e non poco i piani della squadra friulana, surclassata sul piano del gioco dagli uomini di Clotet. Il tabellino delle statistiche parla chiaro: tredici tiri in porta su trenta totali contro sei, nessuno nello specchio. 64% di possesso palla contro 36%. Un dominio incontrastato dei ferraresi. D’altro canto, è però altrettanto vero che il calcio moderno non concede più ai tecnici emergenti l’opportunità di ambientarsi nelle nuove categorie. Al giorno d’oggi contano solo i risultati, da ottenere sin da subito; in caso contrario, si cambia.
“Cercate di sostenere la squadra nei momenti di difficoltà invece di affossarla!”– così si era raccomandato Lovisa in occasione della conferenza stampa di presentazione, sollevando poi il tecnico dopo appena due gare di campionato. Un fallimento ideologico più che calcistico. Mister Paci avrà senza dubbio nuove opportunità per dimostrare il suo talento; intanto il Pordenone sfrutterà la sosta delle nazionali per nominare il nuovo allenatore e cercare di invertire la rotta con effetto immediato.
Samuele Marcon