Come molti di voi sapranno, nella mitologia greca Pegaso è un cavallo alato, un animale libero e selvaggio che non può essere addomesticato fino in fondo; probabilmente queste caratteristiche sono le stesse che gli operatori della cooperativa sociale Nuova Sair, in particolare quelli del presidio riabilitativo di via Dionisio a Roma, ritrovano nei ragazzi che ogni giorno frequentano il Centro semiresidenziale istituito al suo interno.
Si tratta di un gruppo di giovani affetti da autismo che hanno un’età compresa tra i diciannove e i trent’anni, dodici persone piene di forza e vitalità che spesso vivono in un mondo parallelo al nostro, faticando non poco ad adattarsi ai nostri ritmi, alle nostre regole e alle nostre convenzioni sociali; sono proprio loro i membri del gruppo “Pegaso”, inseriti già da tempo in un percorso riabilitativo e di avviamento al lavoro volto a favorire l’acquisizione di nuove competenze e abilità, ma soprattutto la cooperazione e l’inclusione dei singoli individui, educandoli contemporaneamente al rispetto delle regole.
Studiando accuratamente le attitudini e le capacità di questi ragazzi, che nella quotidianità compiono perlopiù gesti ripetitivi e stereotipati, ma si dimostrano allo stesso tempo molto precisi e meticolosi, i terapisti occupazionali e gli psicologi della cooperativa iniziano a pensare quali attività formative potrebbero essere utili a ciascun utente in vista di un suo prossimo inserimento nel mondo del lavoro. Così, basandosi anche su una realtà imprenditoriale che in Florida impiega l’80% di giovani con autismo, all’inizio dell’estate appena conclusa decidono di servirsi delle pertinenze esterne al Presidio riabilitativo di via Dionisio per allestire un piccolo autolavaggio, che guarda caso prende il nome di “Autolavaggio Pegaso”.
In questo spazio, dotato della strumentazione minima necessaria per lavare e lucidare un’automobile (secchi, stracci, spugne, spazzole…), gli aspiranti lavoratori apprendono i rudimenti del mestiere sotto forma di gioco; raccogliendo l’acqua nel catino, immergendo e strizzando la spugna, strutturano processi e acquisiscono abilità che in seguito potranno generalizzare e utilizzare anche fuori dal contesto protetto della struttura riabilitativa.
Sebbene il progetto sia stato avviato da appena qualche mese, ha già riscosso l’interesse di tutti i ragazzi coinvolti, che stanno imparando rapidamente il mestiere e hanno così modo di socializzare tra loro; i buoni risultati raggiunti finora incoraggiano il direttore sanitario e gli operatori del presidio di via Dionisio a proseguire con l’attività e a far crescere l’esperienza, possibilmente aumentando il numero dei partecipanti e facendo sì che l’autolavaggio “Pegaso” diventi una vera e propria opportunità di inclusione lavorativa per i giovani con autismo.
Come sarebbe bello se in un futuro non lontano il cavallo alato presente in ognuno di loro potesse volare in alto (anche oltre i confini del centro riabilitativo gestito da “Nuova Sair” a Roma), libero di esprimersi ma al tempo stesso capace di seguire le regole e le convenzioni sociali quando ciò è opportuno! La creazione dell’autolavaggio e l’inizio dell’attività rappresentano sicuramente un primo importante passo verso la meta; speriamo con tutto il cuore che il volo (o, se preferite, la corsa) di Pegaso non si fermi qui, ma continui ancora a lungo, utilizzando ogni mezzo e metodo possibile per far sì che due mondi apparentemente paralleli (quali sono il “nostro” e quello dell’autismo) riescano finalmente a incontrarsi e a interagire in modo costruttivo. E allora forza, lettrici e lettori di Roma (o di passaggio a Roma), è giunta l’ora di dare una bella ripulita alla vostra auto e “Pegaso” vi aspetta, accorrete numerose/i!