L’ Udinese si presenta alla scala del calcio di colore nerazzurro con Thauvin a rifornire Beto. Bijol è monumentale in difesa ed i tocchi del nuovo francese dimostrano che la classe non è acqua. L’ Udinese fatica ad uscire dalla sua metà campo ma l’ Inter non è così pericolosa. Lukaku è troppo che non segna così si decide di fargli tirare 2 volte un rigore che ad aree invertite sarebbe passato inosservato o quasi, visto che la prima volta Silvestri lo aveva parato. Si fa male Ebosse, sì rivede Masina, l’ Udinese gira bene ed uno sloveno che sta crescendo di nome Lovric, ringrazia per il sesto assist di Pereyra, ed inchioda l’ 1 a 1 ad una leggenda dello stesso paese come Handanovic. L’ Udinese gioca contenendo e ripartendo, le occasioni si creano e si sprecano, una delle più ghiotte se la divora il solito Success, uno dei giocatori con più tiri fatti senza segnare, vanificando un 4 contro 2 e sul capovolgimento la legge del calcio, gol sbagliato gol subito, manda l’ Inter sul 2 a 1. Il resto conta poco, bisogna sbagliare meno, almeno le cose facili. Positivo il rientro di Masina e quello che a tratti ha mostrato Thauvin, forse per l’impiego i bianconeri avrebbero meritato di più ma chi sbaglia paga. L’ Udinese si ferma, gli altri corrono ma la strada è lunga e sembra quella giusta.