A conclusione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Renato Appi, giovedì 16 novembre alle ore 20.30 all’Auditorium del Centro Culturale Aldo Moro a Cordenons, verrà presentato, per la prima volta dopo il recente restauro, il film “Cohors Naonis”, realizzato nel 1968. L’ingresso è libero. L’opera vede Appi, conosciuto nel mondo della cultura friulana per la sua intensa attività di drammaturgo, scrittore e poeta, cimentarsi anche nel campo del cinema, per rendere omaggio in super otto al suo paese natale: Cordenons.
Il progetto del restauro digitale del film e la pubblicazione del DVD è stato promosso da Cinemazero, con la partecipazione dell’Amministrazione comunale di Cordenons, la collaborazione della Cineteca del Friuli di Gemona e il sostegno della Fondazione Friuli. La proiezione in anteprima gode del patrocinio, fra gli altri dell’UTEA, del Gruppo Cordenonese del Ciavedal, dell’Ente Friuli nel Mondo e della Società Filologica Friulana.
La serata verrà introdotta dal saluto dell’assessore alla cultura Loris Zancai Mucignat e da Piero Colussi di Cinemazero, che intervisterà Elio Ciol nella veste di direttore della fotografia del film. Si tratta di un documentario in cinque tempi – Nel nostro ricordo, Ieri e oggi, Usanze che non tramontano, Vita di Cordenons, Verso il domani – che trae ispirazione da un racconto scritto dallo stesso Appi nel 1963, in occasione del congresso della Società Filologica Friulana, tenutosi a Cordenons. Insieme a Renato Appi, che curò la sceneggiatura, il commento, la regia e parte delle riprese, troviamo la moglie Elvia nelle inedite vesti di montatrice – «senza moviola, solo con le forbici e una giuntatrice» -, il fotografo Elio Ciol ed Enzo Crovatti per le riprese, Valter Faglioni alla voce narrante. Inoltre hanno collaborato, fra gli altri, Maurizio Lucchetta, don Piero Nonis, Angelo Fabris, Nada Paier e Giulio Cesare Testa.
La colonna sonora è composta da alcune villotte friulane scritte dallo stesso Appi – Là ch’al ciante il Friul, Un punt un troi une rive, Un bièl ciampanili, Al paèis pì bièl del mondu – ed eseguite dal Coro di Cordenons e dal celebre quartetto “Stella Alpina”. Il documentario è dedicato «agli emigranti e a quanti vivono col pensiero teso al nostro paese»: questo l’incipit riportato nei “traballanti” titoli di testa, che rivela, se ancora ce ne fosse bisogno, le motivazioni che hanno spinto un uomo di teatro come Renato Appi ad affrontare un linguaggio – il cinema – con il quale aveva ben poca dimestichezza. L’obiettivo dichiarato era quello di poter regalare, grazie al suo film fatto in casa, immagini del lontano paese natale agli innumerevoli emigranti sparsi in tutto il mondo.
Un ringraziamento particolare è dovuto ai figli di Renato Appi: Alviano, Stefano, Flavio e Alberto, per la disponibilità a sostenere il restauro del film e la realizzazione del DVD.