Sarà inaugurata questa domenica, 15 luglio 2012, alle ore 16, la “Casa rurale del territorio – Museo di Drenchia”, nella frazione di Trinco, piccolo e suggestivo borgo del comune di confine. A promuovere l’iniziativa l’associazione Pro Drenchia. I locali ospitano una raccolta di testimonianze sulla vita contadina e rurale in paese e narrano la storia delle comunità locali. Importante il contributo dei residenti e di chi, emigrato ma ancora fortemente legato a Drenchia, ha voluto consegnare oggetti, strumenti, documenti e immagini di un tempo per realizzare l’allestimento.
La “Casa rurale del territorio” conta una collezione molto eterogenea: raccoglie non solo attrezzi del lavoro, utensili per la casa, strumenti per l’attività di coltivazione e cura dei campi, ma anche serrature con chiavi di produzione artigianale. Nutrita la raccolta di santini, importanti testimonianze della religiosità popolare e di recente riscoperte per il loro valore artistico. Nella Casa pure diversi album di fotografie donate da famiglie del luogo, per secoli gelosamente conservate. Narrano di matrimoni, incontri di gruppi di coscritti, feste, ritratti, ufficiali e soldati. Una sezione di immagini è dedicata alle donne che durante la Prima Guerra Mondiale si trasformarono in portatrici: assicuravano cibo e viveri ai soldati al fronte, camminando a lungo con pesantissime gerle, sfidando sentieri disagevoli e rischiando a ogni passo di incontrare il nemico. Del periodo della guerra, la collezione conta elmetti, baionette, medicinali e pallottole, retaggio del sanguinoso conflitto del 1915-1918.
A Drenchia la coltivazione della terra, non sempre generosa, offriva un numero limitato di frutti: patate, rape, fagioli, segale, castagne, mele e uva antiche dal gusto aspro e deciso. Parte del coltivato veniva venduto nei mercati a valle, a Cividale del Friuli e a Udine; si utilizzava il baratto ottenendo in cambio farina bianca e gialla. Il trasporto richiedeva la gerla che poteva essere di diverse forme e dimensioni.
In mostra, nella “Casa rurale del territorio”, strumenti per la fienagione, l’aratura, per la coltivazione delle vigne, il disboscamento, l’allevamento, la produzione di latte e formaggi. L’attività femminile in ambito domestico è rappresentata da molti oggetti: macinini da caffè, l’arcolaio, le culle per i bambini. Non mancano le camicie da notte e i tradizionali scialli.