Yngwie Malmsteen, chitarrista svedese capace di rivoluzionare l’heavy metal internazionale degli anni ’80, incluso nella top 10 dei migliori chitarristi al mondo secondo la rivista Time, sarà in concerto domani, martedì 25 giugno al Castello di Udine (inizio alle 21.30), per l’unica data del Nord Italia del tour nel quale presenterà live tutti i suoi grandi successi. I biglietti per lo spettacolo, organizzato da Zenit srl, in collaborazione con Comune di Udine, Regione Friuli Venezia Giulia e PromoTurismoFVG, evento inserito nel calendario di UdinEstate, sono ancora in vendita sul circuito Ticketone e lo saranno anche alla biglietteria dalle 19.00, apertura porte al pubblico alle 20.00. Yngwie Malmsteen è il chitarrista che ha rivoluzionato per sempre l’heavy metal dei primi anni ‘80 attraverso la sua capacità di combinare una tecnica sopraffina e l’amore per alcuni mostri sacri della chitarra elettrica come Jimi Hendrix e Ritchie Blackmore e compositori classici come Bach, Beethoven e Paganini. L’album di debutto di Malmsteen, “Rising Force” (1984), è stato il vero e proprio apripista del fenomeno chitarristico noto come “shredding”. Tuttavia, nel corso degli anni, anche in virtù del boom del grunge e dell’alternative rock, Malmsteen ha dovuto tenere un profilo basso inanellando più di qualche successo discografico tramite etichette indipendenti. Malmsteen nasce a Stoccolma nel 1963 e, fin dall’inizio, si dimostra essere un bambino irrequieto la cui madre cerca di tenere a bada facendolo appassionare alla musica. A soli 7 anni si invaghisce di Jimi Hendrix e diventa letteralmente ossessionato dalla chitarra. A 18 anni, Malmsteen iniziò a suonare in giro per la Svezia con il desiderio di intercettare un pubblico che apprezzasse la sua raffinatezza tecnica. Fu nel 1981 che Malmsteen venne invitato negli Stati Uniti da Mike Varney, presidente della Shrapnel Records. Dopo una breve parentesi con gli Steeler, Malmsteen decide di fondare gli Alcatrazz e poi i Rising Force con cui pubblicò il suo primo album nel 1984. In seguito ad un incidente, Malmsteen trascorse un periodo particolare attraversando la morte della madre, il tradimento del suo manager e la perdita dell’uso della mano. Tutto ciò contribuì al riscatto del chitarrista svedese che registrò Odyssey (1988), album entrato nella Top 40 di Billboard. La carriera di Malmsteen ha visto poi la pubblicazione di album come “Unleash the Fury” (2005), “Perpetual Flame” (2008), “Relentess” (2010), “Spellbound” (2012), “World On Fire” (2016) e “Parabellum” (2021). Nel 2019, l’ex frontman dei Rising Force ha pubblicato il suo primo LP blues, “Blue Lightning” con alcune versioni di classici blues-rock come “Purple Haze”, “While My Guitar Gently Weeps” e “Smoke on the Water”.