Danger, Compagnia due, per sorridere, Le tue parole, Battiston e Sidoti, per pensare.
E questo il mio secondo giorno al Festival…
Spettacolo clownesco, duo svizzero con scarpe grandi e cervello fino, per noi in poltrona al Ristori un rimando alle allegre interpretazioni circensi, con gli artisti che sanno svellere la matassa della sorpresa ironica e impossibile.
Ironia e autoironia per una società che celebra i piccoli successi come fossero grandi vittorie e che ricorre ai giochi di prestigio per la soluzione di grandi quesiti.. senza riuscire a superare pericoli.
Tutto è pericoloso… anche remare nel nulla come fanno due naufraghi che fuggono da un’isola deserta.
Seconda parte della serata con la poesia di Pierluigi Cappello.
Le sue parole da Scluse giungono alla bocca di Giuseppe Battiston e alla chitarra di Piero Sidoti, che raccontano una vita, un ospedale rifugio dopo una tragedia. Il silenzio rotto dalla parola,la lettura scandisce il tempo che scorre, lento come il fiume nella vallata di Chiusaforte.
Tutto è amore e profonda malinconia, ristagno e attesa.
Tutto è deserto e folle volo nel passato e nelle attese incompiute.
Tutto è grido doloroso per un’opportunità che sfugge,per le traiettorie che si allungano.
Eppure bisogna bruciare le navi, come fecero i conquistadores, per impedirsi di tornare indietro.
Non ci si può bagnare due volte nello stesso mare, dice Cappello che invita sé e noi a continuare l’esplorazione, usque ad fine.
Vito Sutto