Un altro successo di Festil con Macalizi, storia di una doppia crisi familiare al confine tra tragico e comico.
In una casa di vetro trasparente a tutti, si svolge una, storia.
Nel perimetro quattro artisti che nella finzione sono due famiglie.
Una storia di violenza tra ragazzini ha svelato debolezze impensabili di adulti fragili.
Un adulto cinico, una moglie alcolista, un altro adulto fintamente conciliante e una moglie pseudopsicologa.
Tante le tematiche che emergono : tra queste la dolorosa verità che al di là della lite tra adolescenti, una società malata combatte sempre per imporsi. sugli “altri”.
La non lontanissima realtà dei bambini soldato, anche se solo accennata dai protagonisti di questo spettacolo rimanda a ulteriori dolorose riflessioni sulle responsabilità individuali e collettive del nostro perbenista occidente che alla prima crisi si scioglie.
Una vicenda meno assurda di quel che può sembrare, perché le pieghe dell’anima sono impenetrabili e contradfitorie.
Tra lingua italiana e friulano, frasi scherzose e drammi irrisolti sviluppano dialoghi amari e rivelano quanto la società contemporanea sia malata e manchi di equilibrio.
Suggestiva la casa di vetro con gli spettatori all’esterno con le cuffie, quasi a spiare segreti nelle altrui famiglie.
Altrettanto la location, la galleria Toppo, uno spazio solitamente per gli studenti universitari.
-Andiamo a cercare spazi nuovi e stimolanti – ci ha detto al termine dello spettacolo il direttore artistico Tommaso Tuzzoli – anche i luoghi dello spettacolo possono svolgere un ruolo nella logica della rappresentazione –
Un lavoro molto intenso, di Yasmina Reza, Rita Maffei, Fabrizio Arcuri.
Con quattro fantastici Fabiano Fantini, Rita Maffei, Massimo Somaglino e Alida Talliente.
Traduzione William Cisilino.
Una produzione Css, Mittelfest 22,con Arlef
Vito Sutto