1918, poco prima della fine della Grande Guerra. Un soldato austriaco oltrepassa lo sbarramento delle linee italiane e fugge. È molto giovane, solo, spaventato. Nel suo percorso in quella terra nemica, così simile alla sua, i pensieri della terribile esperienza sul fronte si alternano ai ricordi d’infanzia. Lungo il cammino la morte lo prende e lo rimette nel flusso della natura, a cui ha sempre sentito di appartenere.
Ispirato a un soldato ungherese realmente esistito. Si chiamava Peter Pan. Soldato Peter, film dei registi Gianfilippo Pedote e Giliano Carli sarà proiettato a Cinemazero di Pordenone mercoledì 25 settembre alle 21.00 e al Visionario di Udine giovedì 26 alle 19.30 alla presenza dei registi (e a Pordenone anche dell’illustratore Paolo Cossi, che ne ha curato lo storyboard).
La proiezione pordenonese è in collaborazione con CAI – Sezione di Pordenone, Tavolo per la Pace e Piccolo Festival dell’Animazione. Prendendo spunto dalla sorprendente corrispondenza tra il nome di un soldato dell’esercito austro-ungarico Peter Pan, morto poche settimane prima della fine della Grande Guerra, e il personaggio del romanzo di J.M Barrie, Peter Pan, il bambino che non voleva mai crescere, il film sceglie la via del racconto fantastico per mettere in discussione la guerra e il suo intrinseco legame con le ideologie e il pensiero dominanti.
“Questo film” – spiegano i registi – “intende essere un canto sommesso contro la guerra che continua a insanguinare il mondo riaffacciandosi ormai anche sull’ Europa, che si illudeva di essersene affrancata. La guerra semina morte e distruzione, riaccende la fiamma dell’odio tra simili ed è ingiusta: colpisce soprattutto i più fragili, coloro che non l’hanno concepita e decisa. La guerra sembra scaturire dallo stesso pensiero onnipotente e tecnofilo che ha portato l’uomo a considerare la natura come qualcosa di estraneo e distante da sé, un’entità da sfruttare per trarne un beneficio, economico in primo luogo, fino a creare le condizioni per rendere incerta la nostra stessa sopravvivenza sulla Terra. Guerra e disastro ambientale sono frutti velenosi di uno stesso pensiero.”