Anche quest’anno ILLEGIO e la sua mostra, ben allestita, illuminata a dovere e descritta perfettamente, anche se in qualche caso la descrizione verteva più sul tecnico tralasciando forse troppo la storia delle opere, dalle guide che accompagnano i gruppi, incantano ed illuminano migliaia di persone che per curiosità e amore per l’arte popolano il piccolo paese nel cuore della carnia. Andrebbe preso come esempio in coraggio di ILLEGIO, che è pure il titolo della mostra di quest’ anno, di portare la grande arte internazionale in un paesino di 300 anime abbarbicato sui monti. Dovrebbe essere la via da intraprendere da parte del ministero dei Beni Culturali in tutta la nazione per mostrare e valorizzare il cuore artistico italiano e facendo riconoscere nell’arte non solo un patrimonio da custodire ma soprattutto un veicolo di promozione sociale e culturale. Chissà se il presidente della repubblica, che quest’ anno ha visitato la mostra la pensa come noi? In un mix ben calibrato di artisti sconosciuti ai più come Gerolamo Induno con un opera di una tenerezza infinita, o più famosi come Bernini o Caravaggio con la sua Presa di cristo nell’orto degli ulivi, le opere danno vita ad una mostra che se venisse allestita a Roma o Milano ne parlerebbe l’Europa intera, ma perderebbe il fascino e la poesia che solo ILLEGIO riesce a trasmettere.