L’ Udinese per il derby contro il Venezia scende in campo con poche variazioni, rispetto all’ultima giornata, che vedono Giannetti al posto di Kabasele, Kamara in fascia e Bravo a supportare Lucca. Il terreno di gioco piccolo in una bolgia di pubblico a tifare Venezia sicuramente non aiuta i bianconeri chiamati alla prova di maturità contro i lagunari. Per questione di posti solo 1000 tifosi bianconeri hanno potuto seguire la squadra al Penzo. Lo spazio è poco anche sul terreno di gioco e le due squadre sono molto compresse, la partita è rapida e dinamica, c’è poco tempo per pensare e gli errori possono diventare fatali. Una palla rubata a centrocampo da Lovric che dopo un paio di scambi la inchioda dove l’estremo del Venezia non può arrivare per lo 0 a 1 che pochi minuti dopo diventa 0 a 2 con palla nell’angolo opposto al primo gol, messa lì da Bravo che dopo l’assist trova anche il suo primo gol in serie A. A vedere le squadre così schiacciate sembra una partita ad un videogame, ma è una partita di calcio vero, l’Udinese, che aveva saldamente in mano la gara, si rilassa, il Venezia no e Pohjanpalo trova il rigore che riapre la gara. Gol del genere fanno molto male l’Udinese ne esce tramortita e l’inizio del secondo tempo lo dimostra, in pochi minuti resta in 10 e prende il gol del 2 a 2 complice anche un incertezza di Okoye. l’Udinese arrembante del primo tempo è solo un ricordo ed è il Venezia a spingere per provare a vincerla. Si rivede Thauvin ma le condizioni dell’Udinese non lo agevolano e quando Kabasele la prende con un braccio per il secondo rigore a favore dei lagunari la frittata è fatta. Il bello ed il brutto del calcio è proprio questo da 0 a 2 con partita in pieno controllo e palla del possibile 0 a 3 a 3 a 2 come se il Venezia fosse il Real Madrid. Se il barone della Roma diceva che in dieci si può giocare meglio che in 11 questo non è certamente il caso dell’Udinese. Da una facile vittoria quasi già scritta, ad una sconfitta meritata perché l’attenzione non deve mai calare anche quando tutto sembra andare per il meglio. Il Venezia ha interpretato bene la gara, l’Udinese ha cercato di controllare invece che continuare a spingere, in un processo di crescita, come dovrebbe essere quello dell’Udinese, sbagliare ci può stare ma bisogna imparare a gestire le gare. Una sconfitta davvero amara per come si era messa la partita, ed anche per quello che verrà visto che alle porte ci sono Juventus ed Atalanta, non proprio due matricole.