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Incontro all’Università di Udine con Massimo Recalcati sul tema: le radici bibliche della psico analisi.
Lo studioso ha ricordato la critica freudiana che rifiuta ebraismo e cristianesimo che si macchiano di ipocrisia perché affermano ciò che non praticano e inducono a sacrifici che attendono la ricompensa.
Recalcati ha ricordato di contro il ruolo di Cristo che sostiene la Legge antica della Tora, nel nome del diritto e non della liceita’.
La legge mosaica sostiene – ha ricordato Recalcati – che l’uomo può godere il tutto ma non del tutto.
Il peccato dunque è il sostituirsi a Dio, è l’umano che si fa Dio.
La legge non è mortificazione perché l’io non può deliberare tutto, la Legge non è limitazione, ma accettazione di una potenza superiore.
Ne’ del resto la virtù umana può sostituirsi alla legge. Affermando di non essere mai venuto meno ad essa
Parlando del peccato lo studioso ha parlato di mancato obiettivo, dunque l’uomo non può costituirsi legge a sé stesso se vuole raggiungere l’obiettivo.
La trasgressione della Legge non è libertà, ma smarrimento di obiettivo.
Parlando di Gesù come piena manifestazione della Legge, lo studioso ha sottolineato quel fuoco che Egli ha portato e che rende la vita attiva,in un Regno già presente e attivo e reso concreto dall’amore inteso come donazione e non soddisfacimento egocentrico.
Non consumo ma conservazione, apertura generosa.
Vita attiva permeata di offerta all’altro,nell’accettazione di una sua Individualità e intimità non totalmente raggiungibile perché non possedibile egoisticamente.
Tutto il ragionamento è stato supportarlo da esempi di provenienza dal Vangelo.
Una lectio magistralis che è stata una opportunità per la città oltre per gli studenti.
Vito Sutto