
La stagione ricca e stimolante del Giovanni da Udine va avanti ed ha proposto in queste serate la rilettura del Fu Mattia Pascal con Marco Tullio Giordana,
Geppy Gleijeses e Marilù Prati.
La commedia rinnova il dramma di Mattia, riconosciuto cadavere da moglie e suocera, ma in realtà vivo e vegeto pronto a spendere a Roma la somma di denaro vinta a Montecarlo.
Il dramma dell’assurdo,è ben riportato sul palcoscenico da una compagnia fresca e molto giovanile che ricostruisce tutta la carica ironica e amara di Pirandello.
Una volta dichiarato morto dalla famiglia e dalla società, Mattia decide di ricominciare…. da zero…
Cambia nome e cambia vita, ma la società borghese è una gabbia che ben presto lo costringe a rientrare nei ranghi.
Ma Mattia trova al rientro nel suo paese un altro marito accanto a sua moglie.
Per lui non rimane che la vecchia identità… però comunque da fu… è la sua tomba ad attestarlo nel piccolo cimitero.
Tutto capovolto… tutta colpa di Copernico e della sua rivoluzione.
Sono le prime parole della commedia, ma in un certo senso potrebbero essere le ultime.
Lunghi applausi per la brillante compagnia.
Molti studenti in sala, prevalentemente quarta e quinta superiore, anche delle serali. Molti di loro vestiti con gli abiti delle grandi occasioni. Belli da vedere.
BRAVI gli insegnanti ad accompagnarli e a discutere con loro nel dopo spettacolo.
Il Giovanni da Udine si conferma casa di grandi opportunità.
Vito Sutto