Lizzi, «i tagli del Governo già attuati e quelli in arrivo potrebbero svilire qualsiasi investimento mirato all’ampliamento dell’offerta formativa»
E dire che la Provincia di Udine stava valutando anche l’ipotesi di istituire il nuovo indirizzo trasporti e logistica per la nautica da diporto all’Isis Mattei di Latisana! Fortemente richiesta dal territorio, appoggiata dal dirigente scolastico e condivisa pure dalla Provincia che nell’ambito del piano di dimensionamento 2012/2013 si era riservata di valutare la presenza o l’eventuale necessità di investimenti in strutture necessarie per poterla attivare, ora, con i tagli imposti dal Governo e quelli ulteriori in arrivo, l’opzione viene momentaneamente sospesa. Con grande amarezza da parte dell’assessore provinciale all’istruzione Elena Lizzi, intenzionata ad ampliare in questo senso l’offerta formativa della Bassa Friulana. «Con la spending review e con i prossimi sacrifici che ci verranno richiesti dal Governo di Roma per tentare di rimettere a posto i conti pubblici italiani – sostiene Lizzi – dovremo lottare molto di più per non compromettere il nostro sviluppo formativo e quindi economico».
L’area formativa che la Provincia intendeva potenziare per il settore del diportismo risultava aderente alle esigenze del comprensorio che ha il suo cuore pulsante nell’area di Aprilia Marittima. «Con i provvedimenti di questi ultimi mesi (tra cui la tassa di stazionamento che ha fatto “emigrare” molte barche in porti e darsene della vicina Slovenia e Croazia) e la conseguente confusione che regna nel mondo della scuola tra competenze affidate e poi revocate agli enti locali ma risorse e strumenti non adeguati per poterle gestire – prosegue Lizzi – quello che era un progetto di sviluppo sentito dal territorio per l’Isis Mattei rischia seriamente di essere sacrificato e rinviato a chissà quando. E la situazione potrebbe farsi ancora più grave se, in materia di dimensionamento, il Governo annullerà tutte le deroghe attuate dalla Provincia, in accordo con la Regione. In questo caso Latisana nemmeno insieme all’istituto di Brazzà di Lignano raggiungerebbe i 1000 studenti, andrebbe a reggenza ovvero con presidenza e direzione amministrativa affidate a figure che rivestono questo incarico anche in altre scuole.
E chi ne pagherebbe le conseguenze sono le famiglie che vedono messo a serio rischio il futuro dei propri figli e che poi si rivolgono a noi per chiedere spiegazioni. Al momento però siamo davvero arrabbiati perché il DL95 è irriguardoso nei confronti di chi pensa e lavora per il proprio territorio, ma siamo anche in quotidiana lotta per arginare le pessime indicazioni che arrivano da Roma».