“Bolivia amore mio nasce dopo aver letto il libro Amori boliviani di Letterio Scopelliti narrato, come un lungo monologo personale preciso e puntuale, come un ottimo giornalista sa fare”. Sono parole di Carlo Pontesilli, attore e regista pordenonese, che del libro di Scopelliti ha approntato una rilettura per il teatro che sarà presentata in anteprima assoluta al Folkest di Spilimbergo. Una gemma quella di Pontesilli, ulteriormente impreziosita dalla presenza della danzatrice Zoraide Sabrina Corrente, che sarà offerta al pubblico nelle giornate clou del festival all’interno di “Folkest in festa” che si terranno nell’ultimo fine settimana di luglio nella città del mosaico.
Tre gli spettacoli previsti, il 29 luglio alle 21.15 in piazza Duomo e alle 22.15 in piazza Garibaldi, il 30 luglio ancora in piazza Garibaldi e alle 22.15, tutti ad ingresso libero.
Progetto speciale dell’edizione 2011 del festival, “Amori boliviani” gode del patrocinio dell’Università salesiana della Bolivia di La Paz e vede coinvolto un ampio partenariato guidato da Cooperativa sociale Itaca, associazione Braccia Aperte onlus (http://www.bracciaaperte.it) e Folkest e che coinvolge anche Casa dei Boliviani, Red Intercultural Madre Tierra, Sangre Andina, Expresion, Due Mondi, Amici della Bolivia, Donando, Il Caseificio, Circolo della Stampa di Pordenone.
Il libro di Scopelliti non è solo un resoconto narrativo-giornalistico “ma una mappa essenziale del paesaggio o meglio, dei paesaggi che l’occhio dello scrittore ha saputo cogliere, fotografare e fissare nella mente attraverso un’attenta e accurata indagine, durante il suo viaggio in quella terra meravigliosa. Ho voluto ripercorre quel viaggio – spiega Pontesilli – assorbendo i palpiti dell’autore e mescolandoli con i miei”.
“Bolivia amore mio” è una successione di scene che scorrono con ritmo calmo, discorsivo, quasi di conversazione con un immaginario uditore. Tra quelle iniziali la “Pachamama”, la sacra Madre Terra (la cui Festa, che cade il 2 agosto, sarà celebrata il 30 luglio a Spilimbergo in piazza Duomo dalle 18 alle 20 da una speciale delegazione di associazioni boliviane – Madre Tierra e Casa dei boliviani – in arrivo da Bergamo, ove risiede la comunità boliviana più numerosa d’Italia) venerata da quelle popolazioni alla quale si rivolgono preghiere e si compiono rituali perché porti fertilità, benessere, felicità e pace.
Tra i temi forti di “Bolivia amore mio” quello relativo al popolo boliviano, “che ha tenuto fede ai propri principi e idee non rinnegandoli anche quando la vita attuale ha modificato usanze e costumi nel quotidiano. Nel popolo boliviano convivono due anime, la storia antica e la storia contemporanea – prosegue Scopelliti -, accompagnate dall’allegria dei canti e delle musiche affascinanti ritmate da strumenti dalla sonorità ancestrale”.
Fra gli altri temi topici ripresi da Pontesilli, la “Porta del Sole” attraverso la quale “il sacro astro, chiamato Inti, invia i suoi raggi oltrepassando l’arco in certi periodi dell’anno, soprattutto durante il solstizio d’estate”. O ancora l’ingresso della figura femminile chiamata Zoraide, che recita una preghiera al Sacro Inti offrendo doni propiziatori da condividere assieme alla Grande Pachamama, brindando al mitico Tikki Viracocha, il creatore del mondo il quale ha inviato a Tiwanaca i suoi figli mitici Manco Capac e Mama Occlo, i fondatori della stirpe Inca.
Solo alcuni spunti che non scoprono l’essenza di “Bolivia amore mio” ma invitano a partecipare allo spettacolo di Carlo Pontesilli con Zoraide Sabrina Corrente tra Surazo, Cholas patena e Salar de Uyuni, la Valle delle Anime e Valle Luna, il lago Titicaca sulle cui rive rivivono i mitici Uros e l’antichissima città di Tiwanaku, sommersa dalle acque.
Gli “Amori boliviani” hanno in programma un gran finale assieme a Folkest che infiammerà la città del mosaico in un tripudio di colori e suoni, sapori e ritualità. Oltre agli spettacoli di Pontesilli, sabato 30 luglio dalle 11 alle 13 musica tradizionale boliviana itinerante lungo le vie del centro storico nel corso del mercato settimanale con Sangre Andina ed Expresin, i due gruppi in arrivo da Bergamo, che poi in serata saranno protagonisti dalle 18 alle 20 in piazza Duomo della “Festa dell’Indipendenza di Bolivia e Perù”.
I fuochi d’artificio sono poi attesi con il concerto ad ingresso libero “Amori bolivariani”, previsto sempre il 30 luglio alle 22.15 in piazza Duomo: sul palco di Folkest Alberto Chicayban e Taller Experimental de Musica Andina per una serata di musica latino americana e sonorità andine millenarie.
Nel corso della giornata di sabato le associazioni che sostengono gli “Amori boliviani” – Braccia Aperte, Red Intercultural Madre Tierra, Casa dei boliviani, Due Mondi e Amici della Bolivia – saranno presenti con stand di prodotti tipici d’artigianato e alimentari, sarà presentato anche il progetto “Miti boliviani” che durante il mese di luglio ha proposto in alcuni Centri estivi gestiti da Itaca la visita di esperti in tradizioni, miti e leggende della Bolivia.