Il presidente della Provincia di Udine, durante i lavori della Commissione regionale per la razionalizzazione delle Province, ha lanciato la proposta di un referendum consultivo per una riforma organica dell’assetto amministrativo seguendo il modello di Trento e Bolzano
Un referendum consultivo per varare una riforma organica dell’assetto amministrativo regionale che segua il modello di Trento e Bolzano, ovvero due aree autonome (il Friuli storico con Udine, Pordenone e Gorizia da un lato e la città metropolitana di Trieste dall’altro) all’interno del Friuli Venezia Giulia, nel pieno rispetto della storia e dell’identità dei territori. E’ la proposta che il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini ha formulato oggi – martedì 11 settembre – durante i lavori della Commissione speciale per la razionalizzazione delle Province. «Partendo dal fatto che la Provincia di Udine ha i parametri per poter esistere, constatazione che arriva pure dal Governo, in un’ottica di razionalizzazione degli enti che condivido, perché non prendere come modello la soluzione di Trento e Bolzano che funziona e anche bene, dal punto di vista amministrativo ed economico? – s’interroga Fontanini – .
Se questa soluzione può essere adottata in Friuli, però – aggiunge il presidente della Provincia di Udine – , è giusto sentire il parere dei cittadini con una consultazione popolare. Sta di fatto che, a mio avviso, in questa fase e stante anche il nostro passato, la suddivisione tra il Friuli storico e Trieste è l’unica fattibile per varare una riforma davvero organica dell’assetto amministrativo della nostra regione. Abbiamo l’occasione di cambiare – aggiunge Fontanini – migliorandolo, il corso della nostra storia. Non sprechiamola». Inattuabili, secondo Fontanini, le ipotesi delineate sin qui sul futuro degli enti intermedi. «Le soluzioni proposte come, a esempio, quelle delle Unioni dei Comuni sono già state sperimentate con diffusi insuccessi – chiarisce il presidente Fontanini -.
E’ necessario un ente di area vasta, come le Province, le cui funzioni sono peraltro riconosciute costituzionalmente, per affrontare in maniera coordinata questioni di carattere sovracomunale. Ma vado oltre. C’è anche la questione, per me prioritaria, della rappresentanza e dell’identità del popolo friulano che un’istituzione quale la Provincia, garantisce fin dalla nascita. Non può quindi essere spazzata via con un colpo di spugna specie in un momento di crisi come l’attuale dove i valori possono fungere da stimolo e impulso per affrontare ostacoli e difficoltà. Questo ente – continua Fontanini – , rappresenta e tutela i valori di un popolo speciale che ha i numeri e le potenzialità per superare questa fase cruciale partendo proprio dalla sua storia (pensiamo all’intraprendenza delle nostre genti nel post-terremoto), un vissuto che l’ente Provincia conserva e diffonde».