Il Presidente Fontanini plaude alla svolta nelle indagini e pone la questione delle comunità straniere a Lignano: “Serve monitoraggio continuo”
“Una fondamentale svolta nelle indagini sull’omicidio dei coniugi Burgato reso possibile dal lavoro riservato, discreto e continuo delle forze d’intelligence del nostro territorio che hanno saputo dimostrare così l’elevato standard di competenza di tutti gli uomini e donne impegnati nella risoluzione del terribile massacro a Lignano”: con queste parole il Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, plaude ai risultati conseguiti dalle forze dell’ordine coordinate dal capitano Fabio Pasquariello, comandante del Nucleo investigativo di Udine. “Un lavoro di squadra e di silenzio strategico che ha saputo dare i suoi frutti, permettendo di concretizzare l’attesa svolta”, aggiunge Fontanini che, nell’aver appreso della ‘mano sudamericana’ resasi responsabile del massacro, solleva un problema sociale e di ordine pubblico, quello delle comunità straniere a Lignano.
“Naturalmente adesso non si può colpevolizzare genericamente la comunità di afferenza dei responsabili effettivi del duplice omicidio, certo però non possiamo ignorare l’eventuale rete di complicità e copertura che potrebbe essere stata garantita dagli appartenenti all’etnia. Questa scoperta, ad ogni modo, richiede che si accendano i riflettori sulla crudeltà di cui si macchiano certi componenti di comunità straniere che, a mio avviso, dovranno essere costantemente oggetto di monitoraggio e sorveglianza per evitare che sul territorio si insedino potenziali mine pronte a far esplodere atti criminali sanguinosi estranei, fino ad oggi, alle nostre comunità locali”. Secondo Fontanini “è indispensabile anche una schedatura di tutti gli immigrati in modo da garantire la sicurezza per i nostri cittadini che adesso non devono vivere nell’incubo di nuove incursioni criminali”.