Il “testamento umano e culturale” del regista Roberto Rossellini, grande intellettuale dell’Italia del Secondo dopoguerra e padre del Neorealismo, inedito e contenuto in una lettera al figlio Renzo, verrà pubblicamente letto da quest’ultimo per la prima volta a Pordenone nel corso della XVI edizione di Scienzartambiente – per un mondo di pace, primo festival nella regione Friuli Venezia Giulia dedicato alla divulgazione e comunicazione scientifica, in programma dal 17 al 21 ottobre con il titolo “Finestre sul futuro”, promossso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone e da Science Centre Immaginario Scientifico.
L’appuntamento è per il 20 ottobre alle 21 nel Convento di san Francesco, nell’ambito degli incontri serali “Una pagina che cambia la vita” di cui saranno protagonisti quattro intellettuali italiani di grande prestigio: Stefano Moriggi (storico e filosofo della scienza nonché autore televisivo del programma “E se domani” su RaiTre con Alex Zanardi) introdurrà gli ospiti chiamati a leggere la pagina che più ha inciso nella loro formazione, testi d’autore che “apriranno finestre sul futuro” in sintonia con il tema scelto quest’anno. Il 17 ottobre Paolo Ferri svelerà l’intrinseco rapporto tra democrazia ed educazione nel pensiero del filosofo americano John Dewey; il 18 Laura Boella guiderà il pubblico tra le pagine di Hannah Arendt “L’umanità in tempi bui”, il 19 Nuccio Ordine si soffermerà sull’ardita tolleranza di Giovanni Boccaccio e, infine, il 20 ottobre Renzo Rossellini, attraverso la lettera inedita del padre Roberto, leggerà questo testamento culturale di un grande regista convinto che solo “imparando a leggere” si potrà aprire una finestra sul futuro.
C’è dunque grande attesa per scoprire cosa scrisse Rossellini al figlio, che afferma: “Dal 1977, anno della morte di mio padre, il mio sforzo è stato quello di far capire la portata culturale della poetica dei suoi film, attenta più ai contenuti etici e morali che estetici, in anticipo sui tempi per essere davvero compresa. Per farlo, mi sto occupando da allora dei suoi archivi, nei quali ci sono 16 mila pagine di scritti”.
Tra di essi anche la lettera, oggetto dell’incontro di Scienzartambiente. “Si tratta – ha aggiunto Rossellini – dell’ultima che mio padre mi ha scritto: in essa sottolinea ancora una volta come la sua opera, sia cinematografica che per la televisione, abbia un grande valore didattico e tenda a essere utile per un’umanità attenta alla qualità del suo futuro. Purtroppo in Italia cinema e televisione nel frattempo si sono involgariti: mio padre, se fosse ancora vivo, fuggirebbe lontano”. Nell’incontro al Convento di San Francesco verà dato spazio anche ai ricordi friulani del regista, che fu amico, come il padre, di Pier Paolo Pasolini.