Le ultime paralimpiadi l’hanno portato all’attenzione di tutti: le protesi tecnologiche oggi, usate per sostituire un arto mancante, si integrano ormai con grazia al corpo umano promuovendo una nuova estetica e diventando sempre più funzionali. A volte più degli arti “normali”.
Le nuove frontiere della scienza che studia i dispositivi protestici sarà l’argomento della conferenza di Maria Chiara Carrozza (direttore dell’Istituto Superiore Sant’Anna) di mercoledì 10 ottobre, alla SISSA di Trieste.
Una ragazza in mezzo alla pista da ballo. Si muove a tempo, con eleganza. È bella. Indossa un abito scollato, la gonna al ginocchio e solo lì scopri che le manca una gamba. O meglio, al posto di quella naturale ne ha una di metallo leggero, ipertecnologica. Non fa nulla per nasconderla, nulla per ostentarla. Siamo di fronte una nuova estetica del corpo umano, che nasce ed evolve dagli avanzamenti scientifici, con nuovi e involontari testimonial, come Oscar Pistorius, il corridore sudafricano. È la nuova frontiera in campo di ricerca biomedica: creare protesi meno invasive, facilmente indossabili, come vere estensioni del corpo umano. Estetica, funzionalità e potenza tecnologica. Di tutto questo parlerà alla SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – Maria Chiara Carrozza, professore di Ingegneria biomedica e biorobotica, e direttore dell’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa.
“Oscar Pistorius ha indirettamente contribuito a modificare molto l’immagine del portatore di protesi,” spiega Carrozza. “Oggi possiamo ritenere bello un soggetto che porta una protesi se la protesi diventa funzionale e permette al soggetto di ottenere prestazioni elevate nel cammino o nella corsa, in questo senso estetica e funzionalità sono collegate e diventano sinonimi. Una protesi che funziona diventa anche bella”.
QUANDO E DOVE
La conferenza si svolge mercoledì 10 ottobre 2012 nell’Aula Magna della SISSA, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, alle ore 11.00.
CHI È
Maria Chiara Carrozza, laureata in Fisica all’Università di Pisa nel 1990, ha ottenuto il dottorato in Ingegneria alla Scuola Superiore Sant’Anna nel 1994. Dal 2006 è Professore in Ingegneria biomedica e biorobotica alla Scuola Superiore Sant’Anna, nonché rettore della Scuola dal 2007.
È la coordinatrice responsabile di numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, tra i quali Cyberlegs e WAY. Si occupa principalmente di mani cibernetiche, dispositivi robotici per gli arti, realtà aumentata, sensori tattili, integrazione motoria-sensoriale, ingegneria riabilitativa e robotica indossabile.