Sassi, simbionti e altro: incontri in margine alla mostra di Nane Zavagno con Giovanni Ceiner, docente all’Università di Trieste, Isabella reale e Nane Zavagno
Va ad approfondire uno degli aspetti dell’arte di Nane Zavagno, la cui mostra “”La natura e le forme” è in corso a Pordenone a PArCo, alla Galleria Sagittaria e a palazzo Cossetti (sede della FriulAdria) in piazza XX Settembre, l’appuntamento di martedì 16 ottobre alle 17.30 nella sala conferenze di PArCo “Sassi simbionti e altro”, con Giovanni Cenier, docente al Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Trieste, Isabella Reale, conservatore dei Musei Civici e Nane Zavagno. La conversazione si inserisce nel ciclo di incontri “Le stagioni dell’arte al PArCo” – realizzato in collaborazione con la Galleria Spazzapan di Gradisca e il Museo rivoltella di Trieste in collaborazione con Amici di PArCo, Amici della cultura, Utle di Fiume Veneto, Fondazione Bambini e Autismo – che prevede incontri e visite guidate dentro e fuori il Museo, quali approfondimenti delle proposte espositive in corso.
La conversazione di martedì verterà sulla materia utilizzata da Nane Zavagno, in particolare per i mosaici e le sculture. Una materia profondamente amata dall’artista, che soleva portare gli allievi sul greto del Tagliamento a raccogliere i ciottoli per realizzare i mosaici, che seppe rinnovare attraverso una nuova esaltazione materica. Particolare attenzione verrà data ai simbionti, sculture a due, fortemente simboliche formate da due parti che si appoggiano l’una all’altra, corpi postumani e tecnologici, caratterizzati da linee essenziali, forme primarie, strutture arcaiche e nello stesso tempo futuribili, leggere e monumentali, fatte per vivere in relazione tra loro e nell’ambiente, come ben testimoniano le due opere collocate nel parco Galvani, preludio e anticipazione della mostra che poi si snoda all’interno delle sale di PArCo. L’ingresso è libero. L’appuntamento successivo sarà venerdì 19 ottobre alle 17.30 con Angelo Bertani che parlerà del grado zero dell’arte contemporanea.