L’esploratore di Bannia ha raggiunto la più alta vetta europea portando a 2 le cime conquistate del 7 Summits. Nei prossimi giorni lo aspettano 3.800 km in bicicletta e a piedi con l’obiettivo di rientrare a Pordenone qualche giorno prima di Natale
Domenica scorsa alle 11.30 ora di Mosca (9.30 ora italiana), l’esploratore solitario di Bannia ha toccato la cima del monte più elevato d’Europa, portando a 2 le vette conquistate del progetto 7 Summits che, una volta realizzato, lo porterà alla pari con Richard Bass e Rheinold Messner.
Danilo era partito il 4 ottobre da Venezia ed era atterrato a Mineral’Nye Vodi, in Russia. Lì aveva preso confidenza con il campo base dal quale, martedì 9 e giovedì 11, inviava notizie poco allettanti riguardanti condizioni atmosferiche pessime, con vento sferzante, una bufera di neve che aveva depositato un manto da circa 1 mt, pericolo di valanghe, problemi nell’allestire il campo 2 e non poca difficoltà a riposare.
“Le condizioni sono peggiori rispetto all’Aconcagua e ad oggi non so cosa mi aspetta nei prossimi giorni” – scriveva nel suo sito www.danilocallegari.com. Ma poi il meteo era migliorato e Danilo aveva potuto affrontare una scalata difficoltosa non tanto per l’altitudine (5.642 mt) ma per l’incognita “condizioni” e il cambio repentino di meteo caratteristico dell’Elbrus.
Callegari porta dunque a casa l’obiettivo principale ma non termina qui la sua missione in Europa. Nei prossimi giorni, una volta ritempratosi, inforcherà la fedele bicicletta con la quale percorrerà 3.800 km costeggiando Russia e Ucraina, tagliando fuori Moldavia e attraversando Romania, Ungheria e Slovenia. Un’impresa ambiziosa con numerose difficoltà. Una su tutte: il rischio, soprattutto in Romania, di vedersi portare via tutto da qualche predone.
Il rientro è invece previsto per il 22/23 dicembre, quando Callegari giungerà a cavallo della sua bici in una piazza XX settembre addobbata con i colori del Natale.