E’ il primo caso di “aggregazione” dei servizi comunali in tutta la regione – Obiettivo: risparmio ed efficienza. Il progetto farà da apripista agli altri comuni
In tempi di spending review unire le forze, anticipando le linee anti-crisi indicate del governo, e superare così il momento di difficoltà assieme mantenendo – anzi migliorarandoli – i servizi, non è un’azione semplice. Eppure 3 comuni, nella nostra regione, ce l’hanno fatta: Premariacco, Buttrio e Moimacco hanno avviato la prima unificazione degli uffici. Tre Municipi che condividono personale e organizzazione, caso unico in Friuli, che fa ora da apripista agli altri Comuni della regione. Un’iniziativa inedita perché prevede l’accorpamento di tutti gli uffici ma senza la creazione di nuovi organi o figure politiche.
La convenzione attutativa è stata firmata oggi, 29 ottobre, dai sindaci Rocco Ieracitano, Tiziano Venturini e Manolo Sicco, che radunano sotto un unico responsabile sovra-comunale i servizi di segreteria e del sociale. E così, mentre la politica discute su come risparmiare tagliando Province e accorpando Comuni, le amministrazioni comunali di Premariacco, Buttrio e Moimacco iniziano spontaneamente a lavorare come un unico comune. Il tutto senza costi aggiuntivi e senza che si modifichi il rapporto con i cittadini, che continueranno a fare riferimento al proprio comune e ai suoi amministratori. Le uniche cose che cambieranno saranno i costi nel bilancio, che diminuiranno nel tempo, e la qualità dei servizi, che invece aumenterà perché l’offerta sarà più efficiente ed efficace.
“E’ la concretizzazione di un percorso iniziato più di un anno fa – spiegano i sindaci –, nato dalla consapevolezza che il percorso obbligato per il futuro del Friuli Vg e dell’Italia è quello di accorpare i servizi dei comuni più piccoli. Nel nostro caso uniamo gli uffici e le loro operatività prima ancora che i consigli comunali e le giunte, perché è l’unico percorso che porta a risultati immediati. Entro il mese di maggio 2013 tutti gli uffici comunali dei paesi convenzionati saranno integrati come se fossero un unico comune, razionalizzando e ottimizzando le professionalità specifiche di tutti i dipendenti. Questo si rifletterà positivamente sui servizi ai cittadini e sull’efficienza ed efficacia della macchina amministrativa”.
I 3 comuni assieme contano complessivamente oltre 10.000 abitanti e quasi 65 km quadrati di superficie, divisa fra attività agricole, fra le quali molte aziende vitivinicole di pregio, e molteplici attività industriali ed artigianali. “La realtà che è nata – spiegano i primi cittadini – funzionerà con una cinquantina di dipendenti, mentre nei comuni friulani con 10.000 abitanti, o meno ancora, si va dai 70 ai 100 dipendenti circa. La nostra sfida è dimostrare che si può fare buona amministrazione cogliendo gli aspetti migliori di essere piccoli comuni ed unendoli ai vantaggi derivanti dalle economie di scala di realtà più grandi.” Il rapporto sarà quindi di 1 dipendente ogni 200 abitanti circa, contro una realtà friulana di circa 1 ogni 100. “La dimensione dei 10mila abitanti è quella giusta e più equilibrata per offrire maggiori vantaggi senza snaturare il rapporto cittadino/ammnistrazione”, aggiungono i primi cittadini.
E’ stata anche l’esperienza dell’Aster del Cividalese, che riunisce 12 Comuni, a convincere i 3 sindaci che quella dell’aggregazione era la strada giusta: “ci siamo ispirati alle legge 1/2006 sulle Aster, che per noi si è concretizzata anche nella gestione associata del servizio di polizia municipale. E’ questa la soluzione che, per comuni delle nostre dimensioni, dà risposte efficaci”. Ieracitano, Venturini e Sicco non nascondono la soddisfazione e l’orgoglio per aver intrapreso per primi questa strada: “La riforma degli enti locali che la Regione dovrà varare – commentano i sindaci – potrà tener conto di questa esperienza partita dal basso: in primo luogo perché è la dimostrazione lampante che si può fare e che funziona, poi perché non è costata nulla alla Regione stessa”.
Ma quali novità, in concreto, porterà la convenzione? In pratica l’ufficio maggiormente competente in un settore convoglierà al suo interno il servizio (vedi scheda allegata suddivisione su competenze), sgravando gli altri comuni, che a loro volta potranno concentrare gli sforzi altrove. Ma non sarà necessario rivolgersi ad altri Municipi perché a “viaggiare” sarà la pratica, non il cittadino. I referenti per gli utenti non cambiano, sarà invece l’organizzazione del back-office a subire una piccola rivoluzione. La burocrazia risulterà quindi snellita perché sarà la persona dei 3 uffici più competente in quella determinata materia a svolgere le pratiche.
Un’operazione che sulla carta sembra facile ma che necessita invece di un periodo di rodaggio: “le novità, si sa, incutono sempre un po’ di timore – spiegano i 3 primi cittadini -, ma abbiamo il sostegno dei responsabili degli uffici e dei dipendenti, che sono stati tutti coinvolti nella “metamorfosi”, accettando e comprendendo l’importanza dell’evoluzione. Il segretario unico, inoltre, è supportato da un vice (una dipendente comunale), per cui non sarà mai necessario uno scavalco. Man mano razionalizzeremo meglio le risorse e quando saremo a regime le attuali 3 persone che seguono la medesima cosa, ad esempio, diventeranno 1. E il tutto dando lo stesso servizio, migliorato nella qualità, al cittadino”.
La firma della prima convenzione sarà seguita da altre due che riguarderanno, entro fine anno, l’ufficio tecnico per urbanistica, lavori pubblici e manutenzioni e poi la ragioneria. “Non è stato un percorso facile – ammettono i 3 primi cittadini –; abbiamo fatto moltissime riunioni fra sindaci, giunte e dipendenti, lasciando che fossero i responsabili dei servizi insieme al segretario comunale, che condividiamo da 2 anni, a fare le scelte organizzative e procedurali. Il segretario unico ci ha permesso di accelerare il processo e di bruciare le tappe: il risultato è un’organizzazione trasversale che valorizza le competenze dei singoli e ottimizza la gestione dei servizi. Ora l’obiettivo è quello di riversare sui servizi ai cittadini e alle imprese i benefici della nuova struttura e verificare sui bilanci comunali il miglioramento dell’efficienza della stessa”.
“Queste sperimentazioni vanno nel senso che auspichiamo – commenta il presidente dell’ANCI Fvg Mario Pezzetta – una federazione di comuni che mettono insieme prima i servizi per estendersi, in prospettiva, nella pianificazione. E quando si raggiumgono dimensioni che fanno massa critica si crea una smart-city, il nuovo modello di città sostenibile proposto dall’UE. Buttrio, Moimacco e Premariacco dimostrano di essere amministrazioni sensibili, che hanno capito che la sostenibiltà di servizi di qualità e di sviluppo possibile si attua con forme di aggregazione, senza attendere grandi riforme che ancora non si intravedono all’orizzonte”.