Potrebbe essere la terza strada che promuove il territorio in una logica di insieme e di governance unica nella nostra provincia, congiungendo turismo nelle località marine ed entroterra: si sta iniziando a lavorare per arrivare al battesimo della futura Strada del vino della Riviera del Friuli (o friulana), argomento che sta unendo e motivando i sindaci e i rappresentanti dei Consorzi delle varie Doc dell’area interessata – da Lignano a Torviscosa – alcuni dei quali hanno preso parte al primo incontro tecnico convocato in Provincia di Udine dal vicepresidente della Provincia di Udine Daniele Macorig.
Dopo la strada del vino e dei sapori dei Colli orientali e la strada del vino di Aquileia, questo terzo itinerario beneficerebbe del bacino turistico di Lignano creando una liaison fra mare ed entroterra che vivrebbe il valore aggiunto rappresentato dal flusso dei vacanzieri. Dal canto suo l’assessore all’Agricoltura, durante i lavori, ha auspicato una forte sinergia fra tutte le strade del vino ed ha precisato che “in queste prime fasi intendiamo definire con il territorio, da cui proviene la richiesta di nuova e specifica promozione, le strategie da percorrere, valutando, come si farà nelle prossime riunioni, l’allargamento anche alle Terre di Mezzo (Medio Friuli) sollecitando la presenza dei rappresentanti del settore del commercio e dell’artigianato”.
Totale sostegno alla futura strada è stato assicurato da parte del Comune di Lignano Sabbiadoro attraverso l’assessore al Turismo Massimo Brini: “I turisti di Lignano hanno senz’altro la necessità di allargare gli orizzonti al territorio retrostante. Siamo favorevoli alla costituzione della nuova strada del vino e assicuriamo il nostro sostegno”.
La consigliera del Movimento Turismo del Vino, Fabiola Tilatti Ferrin, ha dichiarato: “La fascia centrale che va dalla riviera alle risorgive è la più debole ed ha bisogno di una promozione del territorio. Come nome da attribuire alla nuova strada proporrei Strada del Vino e dei Sapori della riviera e delle terre di mezzo in quanto “riviera” individua soltanto quella che un tempo era denominata la bassa friulana”. E il direttore del Movimento, Massimo Del Mestre, si è detto favorevole alla nascita del coordinamento regionale delle strade del vino anche per una più efficiente gestione e per ottimizzare i finanziamenti: “Il Regolamento prevede che al Comitato promotore per la costituzione della strada del vino aderiscano almeno 15 strutture aventi particolari caratteristiche, il numero c’è ma non tutte hanno le caratteristiche previste, per questo è necessario espandere gli orizzonti geografici della strada. E’ necessario un progetto di marketing territoriale e un progetto enoturistico per l’area e per tutte le altre strade del FVG”.
E il presidente regionale Coldiretti, Dario Ermacora, ha affermato: “La strada del vino non è un’infrastruttura ma un modo di porsi verso i turisti della cantina, degli alberghi e dei ristoranti. Proprio quest’ultimi molto spesso non collaborano, è necessario quindi il loro coinvolgimento, altrimenti rischiamo di restare bloccati.