Coinvolgente concerto ieri sera al Teatro Palamostre di Udine dove l’artista friulana Elsa Martin ha presentato la sua opera prima “vERsO”, un album nel quale la cantautrice descrive e collega il Friuli tradizionale a quello più moderno dell’innovazione.
Il trait d’union tra i brani, che si alternano in una sapiente e studiata sequenza, viene mantenuto da una narrazione che accompagna verso un ascolto consapevole e coinvolto. La voce della Martin, messa in risalto in apertura dal buio del palco, cattura immediatamente l’attenzione degli spettatori e quasi si fonde alle sonorità degli strumenti, animandoli come in una fiaba.
Voce e ritmi ricchi di armonie e sfumature che suscitano stati d’animo e sentimenti profondi e guidano l’ascoltatore lungo un immaginario viaggio attraverso un Friuli fatto di cose semplici, profumi della natura e tradizioni. L’idea di coinvolgere il pubblico, in uno dei brani proposti, trasforma poi i semplici viaggiatori in piccoli protagonisti di un percorso fatto di suoni ricercati e toni avvolgenti.
Attraverso la Martin il friulano appare una lingua universale, capace di descrivere ogni piccola sfaccettatura del carattere di un popolo straordinario ma anche difficile e variegato. Non è indispensabile conoscere la lingua dei Patriarchi per apprezzare il suggestivo ed accurato lavoro discografico di Elsa Martin, Stefano Montello e del chitarrista Marco Bianchi.
Non ci sorprende quindi che l’album vERsO sia stato fianlista al premio Tenco 2012 e al prestigioso Premio Parodi dedicato alla world music; non ci sorprenderà neanche vedere la giovane cantautrice friulana calcare presto i palcoscenici musicali nazionali.