Un tempo, come al solito, regalato all’ avversario senza nemmeno un tiro in porta dei bianconeri fino al 35′, poi quando l’ ennesima incertezza di Brkic ed una dormita difensiva generale regalano il gol al Chievo l’ Udinese esce dal torpore ed in pochi minuti infila 2 gol, uno ingiustamente annullato a Lazzari, l’ altro convalidato per quello che è il god del pari di un Angella carico a mille. Ma oggi la partita non l’ hanno fatta le due squadre in campo che si sono affrontate in una gara ‘salvezza’ senza infamia ne lode, bensì il direttore di gara ed i suoi collaboratori che ne hanno fatte di cotte e di crude da entrambe le parti. Hanno sermato Luciano lanciato a rete per un fuorigioco inesistente e per lo stesso motivo annullato un gol a Lazzari, poi, a pochi minuti dalla fine, su azione viziata da evidente fuorigioco è stato concesso il secondo rigore al Chievo che ha portato alla conseguente espulsione per doppia ammonizione di Danilo oltre che all’ espulsione di Guidolin per aver detto ‘ma era fuorigioco’. Fortunatamente ci ha pensato un ragazzotto che di cognome fa Angella e di professione il difensore a siglare il gol del pareggio, mettendo a segno la sua prima doppietta in bianconero, dedicata poi al suo amico Morosini che lo avrà sostenuto da lassù. Dopo questo, gli episodi di Catania ed i molti altri accaduti nelle scorse giornate, penso che forse una terna arbitrale fissa dove l’ arbitro ed i suoi due collaboratori sono abituati a lavorare insieme funzionerebbe meglio, la si potrebbe coadiuvare con i giudici di linea che cambiano di volta in volta, anche se secondo chi vi scrive un occhio elettronico come nel tennis ed una telecamera per i fuorigioco sui gol, sarebbero la cosa migliore e non si perderebbe più tempo di quello che si perde ora per proteste. No non ditemi ora che una volta era meglio che si stava meglio quando si stava peggio, ricordo una squalifica pesantissima, ad un certo Zico, perchè dopo l’ ennesimo torto arbitrale a partita terminata, in un’ intervista disse che non è possibile sprecare il lavoro di una settimana per colpa di un uomo vestito di nero, ciò significa che siamo come 30 anni fa e forse sarebbe ora che anche il calcio addottasse le soluzioni che gli vengono proposte, tra gli altri anche dall’ Udinese, per non incorrere più in queste neffandezze e tornare a parlare di calcio invece che di torti o ragioni arbitrali. Detto ciò non aggrappiamoci agli arbitri, questa Udinese che pur non è messa male in classifica ed a detta del mago Guido ” così com è non può fare molto di più'” per il momento non ha un gioco, vive di episodi, costruisce abbastanza ma non conclude, per cui impegno, lavoro e mai molà…alla fine questo è il trucco per rendere grande questa Udinese.