Presentato “Per fare un tavolo ci vuole…”, progetto promosso dalla Provincia di Pordenone volto alla riscoperta dei vecchi mestieri e al lancio di nuove opportunità imprenditoriali legate al legno.
PORDENONE, 23/11/2012 – Evitare la scomparsa degli antichi mestieri e aiutare i giovani ad accedere al mercato del lavoro: questi sono gli obiettivi di “Per fare un tavolo ci vuole… : la riscoperta dei vecchi mestieri e nuove opportunità imprenditoriali legate al legno”, la nuova iniziativa promossa dalla Provincia di Pordenone, destinata alla formazione professionale dei giovani e al recupero della manualità. Il progetto, promosso dal Settore Politiche Sociali della Provincia e realizzato in collaborazione con i comuni di Spilimbergo, Casarsa della Delizia, Frisanco, Tramonti di Sotto, Erto e Casso, Canal San Bovo (Trento), Tramonti di Sotto e con il coinvolgimento di Comunità Montana del Friuli Occidentale, Isis di Spilimbergo, Consorzio per il Nucleo di Indutrializzazione della Provincia di Pordenone, Associazione Imprenditori Boschivi del Friuli Venezia Giulia, Legno Servizi Società Cooperativa, ESCO Montagna Fvg Spa e Cooperativa FlorAlpi, si è classificato al terzo posto del bando regionale sulle politiche giovanili, settore “Arti e Mestieri del passato per un’imprenditoria del futuro”, ricevendo un contributo di 82.500 euro che sarà integrato da Provincia e partner dell’iniziativa per un totale di 100.000 euro.
IL PROGETTO – «Negli ultimi anni, la Provincia di Pordenone, ha promosso l’avvio di tirocini e work experience dedicati ai giovani nei settori tipici dell’artigianato – spiega il presidente dell’Ente Alessandro Ciriani – dall’analisi degli avviamenti emerge una carenza di figure nei comparti legati al legno, come quella del boscaiolo/taglialegna e del falegname, che rappresentano le figure tradizionali del settore». Per quanto riguarda questo specifico comparto, a livello regionale esiste un tavolo di lavoro per la creazione di una filiera regionale bosco-legno-energia per coordinare tutte le realtà del settore al fine di favorire la produzione di energia pulita derivante da biomasse prodotte da scarti legnosi prodotti sul territorio. Peraltro, l’analisi di contesto ha evidenziato che i boschi destinati alla produzione legnosa sono il 60% del totale e rappresentano un buon potenziale produttivo, in ragione del quale il Servizio di gestione forestale della Regione sta promuovendo l’intensificazione dei tagli per aumentarne il potenziale. «Alla luce di tali considerazioni – conclude Ciriani – il progetto intende sensibilizzare i giovani di età compresa tra i 16 ed i 35 anni nell’ottica di una implementazione della gestione eco-sostenibile, produttiva ed economica dei boschi promuovendo le professionalità che ruotano attorno alle filiere bosco-legno e bosco-energia ed incentivando lo sviluppo imprenditoriale legato alla lavorazione del legno dei giovani dell’area montana e pedemontana».
FINALITA’ – Ogni anno, in regione, vengono tagliati circa 200mila metri cubi di legname per un valore all’imposto di circa 12 milioni di euro. Sono 506 le imprese della filiera bosco ubicate in montagna che occupano 1.222 addetti. Nel settore delle utilizzazioni boschive operano 180 imprese e 400 addetti. Il progetto mira allo sviluppo della montagna pordenonese con trasferimento di capacità, esperienze, assistenza tecnica per valorizzare l’economia forestale, creando opportunità per i mestieri tradizionali e per nuove figure professionali. Il progetto si pone dunque come una iniziativa di start up rivolta ai giovani che vivono in questi territori dando loro anche informazioni utili in tema di avvio di attività in proprio e nuove forme di imprenditorialità in forma singola o cooperativistica.