Quale fase sta attraversando la cooperazione sociale in provincia di Udine dal punto di vista occupazionale, patrimoniale, finanziario? Quali sono state le dinamiche nel biennio 2010-2011? Quali effetti ha prodotto la crisi su questo settore? Un’analisi puntuale della situazione è contenuta nell’Ottavo rapporto sulla cooperazione sociale, elaborato messo a punto da Finreco (la finanziaria della cooperazione) in collaborazione con Confcooperative, Legacoop e Agci su incarico della Provincia di Udine. I contenuti del documento che fornisce una fotografia precisa sul mondo della cooperazione sociale in provincia di Udine, è stato presentato oggi a palazzo Belgrado dall’assessore provinciale alla cooperazione sociale Adriano Piuzzi, da Stefano Bonera di Finreco (presenti anche per Finreco Elisa Margarit, per Legacoop Michela Vogrich, per Confcooperative Enrico Mossenta).
«Dati molto positivi – ha rilevato l’assessore Piuzzi –, in controtendenza rispetto a quelli generali riferiti all’occupazione. Mentre infatti il mercato del lavoro continua a registrare valori negativi, per quanto riguarda le persone occupate nelle cooperative sociali c’è stato un incremento. Se le persone occupate nelle cooperative (di tipo A, di tipo B e miste) nel 2010 erano 3.858, nel 2011 sono passate a 4.397. Di queste persone 296 (+50 persone rispetto al 2010) sono quelle definite svantaggiate. Per il 2011 il fatturato delle cooperative è stato pari a 112 milioni di euro. Si tratta di numeri più che positivi che sono, in parte, il risultato dell’attenzione che molti soggetti, tra cui la Provincia di Udine, hanno per questo settore. La Provincia di Udine, in particolare – ha ricordato Piuzzi –, ha approvato un atto di indirizzo affinché queste cooperative vengano favorite nell’assegnazione di specifici appalti dell’ente. In più, la Provincia, da oltre un decennio, è impegnata nella promozione del settore attraverso iniziative di prestigio quali la “Settimana Provinciale della Solidarietà” e “Idea Solidale”».
L’ottavo rapporto dell’Osservatorio provinciale sulle Cooperative Sociali – condotto da FINRECO – in collaborazione con Confcooperative, Legacoop e A.G.C.I. – fornisce, per il biennio 2010/2011, l’aggiornamento dei dati relativi all’occupazione, all’inserimento lavorativo, ai fabbisogni formativi e di servizi terziari, alle attività realizzate, agli investimenti, al valore della produzione; approfondisce i profili relativi agli equilibri economici, patrimoniali, finanziari delle cooperative.
Tra le 56 cooperative analizzate (campione rappresentativo del 71% dell’universo costituito dal totale delle cooperative iscritte all’Albo), 29 sono di tipo A ed erogano servizi rivolti a disabili, anziani, minori e famiglie; 23 sono di tipo B: hanno tra i soci persone provenienti dall’area dello svantaggio e si dedicano ai servizi di pulizia, gestione di aree verdi e ambiente, facchinaggio e trasporto, lavorazione per conto terzi, ristorazione, editoria ed informatica. Le cooperative Miste sono 4 e svolgono sia attività di servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi che rivolti all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
L’analisi è stata condotta sia sull’intera popolazione di riferimento sia rettificata dalla cooperativa outlier (entità con una dinamica fortemente incisiva nel suo settore, il cui apporto soprattutto in termini di occupazione e fatturato innalza la media del comparto stesso, tanto da portare ad una sovrastima).
Occupazione
Gli occupati, a fine 2011, erano complessivamente 4.163 (più altre 234 comprese nel settore) di cui l’82% nelle cooperative di tipo A, il 15 per cento nelle B e il 3% nelle Miste. La maggioranza dei lavoratori è composta da donne: 3.355 a fronte di 808 uomini.
Le A (impegnate nei servizi alla persona) esprimono una dinamica di crescita più consistente e un andamento sostanzialmente positivo: da 3.437 addetti nel 2008, in discesa nell’anno successivo (-331 unità
attribuibile alle dinamiche occupazionali della outlier) per segnare una robusta ripresa nel biennio successivo (3.237 nel 2010 e 3.418 nel 2011).
Le B (preposte all’inserimento dei soggetti svantaggiati) registrano un andamento in costante crescita fino al 2008: l’anno successivo registra un decremento nel numero di addetti pari a 474 (totalmente ascrivibile all’uscita di 2 cooperative di tipo B dalla popolazione di riferimento a seguito di cancellazione dall’Albo regionale) per evidenziare una crescita più contenuta nel biennio successivo (527 nel 2010 e 644 nel 2011).
Le cooperative Miste nel 2009 registrano una forte flessione attribuibile al trasferimento di una cooperativa Mista alla sezione B a seguito di cancellazione della sezione A, in ripresa nell’ultimo biennio d’indagine (94 e 101 rispettivamente).
Valore della produzione
Il valore della produzione realizzato nel 2011 dal complesso delle cooperative indagate si attesta a 104.093.451 euro, registrando un aumento del 12% rispetto al 2008.
In merito alla composizione del valore della produzione i ricavi da appalto rappresentano la prevalenza (64%), seguiti dai privati (15%), contributi (9%), convenzione e altre cooperative e consorzi (6% rispettivamente).
Conclusioni
Quattromila 163 unità lavorative occupate ed un valore della produzione di 104 milioni e 93 mila euro: questi i dati più significativi che fotografano la situazione delle 59 cooperative partecipanti all’indagine e rappresentative del 71% dell’universo per l’anno 2011. Tale trend positivo è rafforzato ulteriormente se integrato con i dati occupazionali riconducibili alle 18 cooperative che non hanno partecipato all’indagine che impiegano 239 unità (il dato è desunto dalle visure camerali aggiornate al 30.06.2012).
Le politiche occupazionali registrate tra il 2008-2011 delle imprese cooperative aventi sede legale nella provincia di Udine hanno evidenziato un sostanziale aumento delle posizioni lavorative in essere: 3.762 nel 2009, 3.858 nel 2010 e 4.163 nel 2011. Il significativo decremento pari a 841 unità tra l’annualità 2008/2009 è comunque attribuibile alla politica occupazione della cooperativa outlier ed all’uscita di 2 cooperative dalla popolazione di riferimento perché non più sociali.
In considerazione dei dati esposti si può confermare il ruolo anticiclico della cooperazione sociale nell’attuale contesto di crisi economica generalizzata, elemento che viene confermato anche dai dati del valore della produzione 2011 pari a 104.093.451 euro, incrementato complessivamente di 10.875.311 euro nell’ultimo quadriennio.