Dopo lo sport anche il mondo della cultura ha ricevuto i contributi dalla Provincia. Quasi 350 le domande presentate dalle varie associazioni isontine. Di queste quasi 200 sono state soddisfatte attraverso uno stazionamento di 50.000 euro per attività e manifestazioni culturali, di 40.000 euro per attività ricreative e altri 20.000 per attrezzature ricreative.
Nella successiva riunione di Giunta sono stati destinati altri 30.000 euro (1.000 euro a testa) ai centri di aggregazione giovanile operanti in provincia. Quaranta le domande presentate, 30 le sostenute.
Gran parte delle escluse o sono state finanziate con altri capitoli di spesa o riceveranno aiuto direttamente dal fondo del Presidente Gherghetta.
L’assessorato provinciale, in stretta collaborazione con la Commissione cultura, che aveva precedentemente approvato i criteri per la suddivisione, ha deciso di “favorire l’autonoma capacità di produzione culturale, la diffusione delle attività culturali nelle aree geografiche periferiche, il pieno inserimento della Provincia in una più vasta rete di scambi culturali e scientifici con le regioni circostanti e con i paesi europei.
A queste va aggiunta la necessità di incoraggiare, nel settore dello spettacolo e dell’arte, le forme di sperimentazione di particolare rilievo, nonché le iniziative di ricerca, di studio e documentazione realizzate a supporto diretto delle attività di produzione e di distribuzione, coinvolgendo, nella logica delle reti, partner pubblici e privati, mantenendo, per quanto possibile, un equilibrio territoriale”.
“Assieme agli uffici abbiamo esaminato le domande pervenute. Tutte le associazioni sono state aiutate, o in questo riparto o negli altri strumenti di condivisione, ad esempio il Forum giovani provinciale o attraverso i centri di aggregazione giovanile” commenta l’assessore provinciale alla Cultura Federico Portelli.
“Abbiamo deciso di sostenere l’estesa rete di associazioni culturali dell’isontino. È stato una sforzo anche quest’anno, ma ce l’abbiamo fatta. Nonostante il periodo di crisi l’attività del volontariato culturale e ricreativo assicura la coesione sociale della nostra comunità. Anche per questo continuiamo a ribadire che la cultura è il migliore investimento. È un bene che, anche se diviso tra tanti, anziché diminuire diventa più grande.”