Una rievocazione di respiro storico regionale quella che animerà la Città Ducale domani, domenica 6 gennaio, dalle ore 10.15 e fino all’imbrunire. “Diverse le novità introdotte per l’edizione 2013 organizzata dall’Amministrazione municipale di Cividale del Friuli in collaborazione con ben nove associazioni della città – spiega il regista, Luca Altavilla -. Marquardo von Randeck giungerà a Cividale, infatti, accompagnato dai Ministeriali Maggiori e dalle massime autorità del tempo rievocando la storica entrata del 1366, data che ha segnato la storia della Città”.
Ad accompagnato, per la prima volta, saranno i funzionari del Patriarcato: i Cuccagna, camerari, che lo affiancheranno recando il cofanetto con il sigillo; i Tricano, oggi D’Arcano, vessilliferi, col gonfalone con l’aquila d’oro; i Nobili Spilimbergo, coppieri, che porteranno la coppa; i Prampero, maestri della cucina. Affiancheranno Marquardo, inoltre, pure i Nobili delle Cappelle, con l’altarolo portatile della famiglia Boiani. Il gruppo animerà con splendide coreografie piazza Duomo, slargo cittadino che sarà raggiunto, intorno alle 11.30 da tutto il corteo mossosi in precedenza da Borgo di Ponte.
Oltre 150 i figuranti protagonisti di quella che si annuncia una sfilata di grande impatto e coinvolgimento, anche grazie alle musiche, rinnovate e sempre più aderenti alla tradizione originale dell’epoca. Altra novità di quest’anno la presenza, in gruppi, in seno al corteo rievocativo, delle storiche famiglie nobili della Città Ducale: De Bortis, Boiani, Canussio, Di Ponte e Formentini.
La storia
Marquardo von Randeck, Patriarca d’Aquileia, fece il suo ingresso a Cividale del Friuli nel 1366. Si trattava di un evento di grande prestigio per la Città. Tutta la comunità diede lustro all’avvenimento con onori fastosi. La tradizione suggerisce che Marquardo, capo spirituale e temporale del Patriarcato aquileiese, prese possesso di Cividale e del suo territorio e introdusse la Messa dello Spadone. Una cerimonia mutuata dal mondo germanico che unisce forme liturgiche dell’antica Chiesa aquileise-cividalese del XII secolo con una ritualità politica e civile di derivazione imperiale. Da quel lontano 1366 questo rito ancor oggi viene celebrato nel giorno dell’Epifania.