Il servizio di trasporto pubblico locale che collega le piccole frazioni di montagna ai comuni sarà ripristinato in toto per i primi 6 mesi di quest’anno. E questo grazie alla disponibilità dimostrata dalla Regione (l’assessore Mattiussi venerdì scorso si è incontrato con gli assessori Riccardi e Savino) che, dopo il taglio complessivo dei fondi previsti per questo capitolo, ha fatto un passo indietro accogliendo le istanze della Provincia di Udine. «Entro una decina di giorni – hanno annunciato il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini e l’assessore ai trasporti Franco Mattiussi – il servizio attualmente soppresso sarà completamente ripristinato». Estrema soddisfazione è stata espressa per il risultato ottenuto dai sindaci interessati dai tagli presenti oggi all’incontro convocato dal presidente Fontanini ovvero quelli di Arta Terme, Comeglians, Moggio Udinese, Ovaro, Zuglio, Pontebba, Paluzza e Resia.
Il problema, dunque, è parzialmente risolto e, all’orizzonte, come ha riferito l’assessore Mattiussi, «si profila un ulteriore stanziamento da parte della Regione in sede di assestamento di bilancio, che dovrebbe coprire il periodo tra luglio e dicembre 2013. Stanziamento che però non sarà di certo pari a quello finora stanziato per coprire il servizio (164 mila euro per la Provincia di Udine) ma che sarà necessariamente inferiore. Per cui, per i Comuni, si profila qualche sacrificio». «Non sono per nulla d’accordo sul fatto che questi comuni debbano fare “sacrifici” soprattutto per il trasporto pubblico – ha riferito Fontanini –: stiamo parlando di corse destinate al trasporto di quelle poche centinaia di persone, per lo più pensionati, che abitano le piccole frazioni. Per loro le 2 corse settimanali sono vitali per potersi approvvigionare, per andare dal medico o per andare a prendere la pensione. Come possiamo far loro patire un disagio così grande togliendo loro un servizio indispensabile? Certo, accanto ai contributi dalla Regione, si potrebbero adottare anche altri accorgimenti. Sarebbe necessario – ha evidenziato il presidente Fontanini – chiedere, ad esempio, una modifica della legge regionale in materia per permettere almeno ai piccoli comuni della montagna di non applicare alcune norme in materia di Tpl.
I comuni infatti – ha proseguito Fontanini – potrebbero contribuire a sgravare la Regione da questo impegno di fondi se potessero utilizzare i mezzi a loro disposizione: attualmente infatti, gli scuolabus di proprietà dei comuni non possono essere utilizzati se non per il servizio per ragazzi con meno di 14 anni. Oppure. Se si permettesse, sempre solo ai comuni montani, la possibilità di affittare un piccolo pulmino e di effettuare il servizio mediante i propri autisti, forse si riuscirebbe a coprire ugualmente il servizio. L’occasione per cambiare le cose – annuncia Fontanini – probabilmente sarà la definizione del nuovo piano regionale per il trasporto pubblico locale: in quell’occasione – annuncia – ci faremo sentire e metteremo sul piatto le nostre proposte. Se continuiamo così – conclude Fontanini – condanniamo le piccole frazioni di montagna a morte».