Oltre trenta i carri e un migliaio le maschere che arrivano da ogni parte del Friuli Venezia Giulia e da oltre i suoi confini, a trasformare l’evento in manifestazione di fatto internazionale. Almeno 20mila i partecipanti, in crescita, per il tradizionale “Carnevale di Nimis”, festa che coinvolge tutta la comunità del paese della Pedemontana Collinare, a meno di 20 chilometri da Udine.
Di origini antichissime, il Carnevale di Nimis è uno dei pochi che, nei secoli, si è mantenuto nella sua autenticità, mediando con le novità del contemporaneo senza perdere le sue radici uniche. La festa comincia, alla chetichella, senza che se ne accorgano in tanti, già il 5 gennaio, giorno dedicato ai fuochi epifanici nella Bassa Friulana, nel Friuli Occidentale e in alcune altre poche altre località del Friuli Orientale. È il 5 gennaio, infatti, che da secoli si rinnova, nel borgo di Cergneu, l’“uscita del Pust”: simbolo della trasgressione e della follia tenuta a freno un anno intero, il Pust, che in dialetto locale significa proprio Carnevale, apre la stagione del travestimento per eccellenza che si chiude con le Ceneri.
Il “tômat”
Simbolo di questo Carnevale, di fatto di confine, in uno spazio dove il confine non c’è più, è il “tômat”, la maschera in legno intagliato, realizzata da un artigiano locale. Il “tômat”, che viene dato in premio alla migliore maschera singola, racchiude in sé tutta la storia di una terra dove il Carnevale è sempre stato sinonimo prima di tutto del “fare umano”, dello spirito laborioso di gente forte e abituata a rispettare la natura, ricavando proprio dal legno il migliore dei travestimenti: ne sono nate maschere uniche, di grande fascino, dal gusto arcaico e misterioso, capaci di riportare in vita il vero animo della festa più folle dell’anno in queste terre al limes.
“Il “Carnevale di Nimis” culmina, ogni anno, con la grande e celebre sfilata per le vie del centro: un trionfo di colori, musica e allegra confusione che richiamano migliaia di turisti – spiega il presidente della Pro Loco di Nimis, Gianni Paganello -. Per il 2013 l’appuntamento è per il 10 febbraio, già dalle 9.30 con l’apertura degli stand di hobbisti e dell’artigianato creativo, per culminare alle ore 14 con la Grande Sfilata di carri allegorici e mascherati, cui si uniranno gli Sbandieratori di Cordovado (PN) e la Banda di Castions di Strada (UD)”.
È per questo che il Comune di Nimis, che promuove l’evento insieme alla Pro Loco e alle associazioni locali, indente valorizzare la manifestazione, dando vita, già dal prossimo anno 2014, a un Carnevale ancora più vero e sentito, da vivere tutto il periodo che va dal 5 gennaio e fino a Martedì Grasso.
“Una festa così sentita e dalla tradizione tanto radicata – spiega il sindaco, Walter Tosolini – va mantenuta e valorizzata, per consentire a tutti, ai giovani in particolare, di riappropriarsi delle loro radici, e per permettere al territorio di mostrare e dare quello che è: una culla di storia, arte e ingegno umano, delle chiese gioiello, dai versanti coltivati a vite, per ottenere il pregiato Ramandolo Docg, alla ristorazione e alla calda accoglienza di trattorie tipiche, osterie e locali del tutto originali”.
Così, dal teatro d’eccellenza, al menù tipico, col coinvolgimento di associazioni, cittadini, commercianti ed esercenti, il “Carnevale di Nimis” sceglie di non cadere sotto i colpi della crisi, che spegne ogni entusiasmo, ma di far rivivere, più che mai, la voglia di stare insieme, incontrarsi, divertisti e conoscersi, in un autentico clima di festa.