A pochi giorni dalla pubblicazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics dei risultati dei primi quindici mesi di osservazioni del satellite Planck, si svolgerà alla SISSA una conferenza aperta al pubblico. Gli scienziati della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e di INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste (INAF-OATS) mostreranno e spiegheranno al pubblico l’immagine dell’Universo “bambino” osservata dagli strumenti a bordo di Planck.
Mercoledì 10 aprile, ore 11 presso l’aula magna della SISSA – via Bonomea 265, Trieste
Qualche giorno fa gli scienziati della collaborazione Planck ci hanno restituito l’immagine di un giovanissimo Universo, risalente a circa 380mila anni dopo il Big Bang. È un risultato scientificamente molto emozionante, e per sentire il racconto di chi ha partecipato a questo progetto non resta che partecipare alla conferenza che si terrà mercoledì 10 aprile alla SISSA di Trieste.
All’evento parteciperanno alcuni membri del team triestino incaricato dell’analisi dei dati dello strumento LFI (Low Frequency Instrument) a bordo del satellite, che rileva la radiazione nell’intervallo 30 – 70 GHz. In particolare, fra gli altri, parteciperanno alla conferenza i responsabili dei due team (INAF-OATS e SISSA) Andrea Zacchei e Carlo Baccigalupi. L’evento è aperto al pubblico e si terrà in inglese.
Più in dettaglio…
Planck è un satellite messo in orbita nel 2009 dall’ESA, che scruta la “radiazione fossile” dell’Universo per comprenderne l’evoluzione fin dai primi attimi dopo il Big Bang. Lo strumento LFI a bordo di Planck è di responsabilità tutta italiana. Il Data Processing Centre di LFI è a Trieste con INAF-OATS e SISSA, e la collaborazione dell’Università di Trieste.