Gli assessori ai lavori pubblici e all’urbanistica del Comune di Lignano Sabbiadoro, Manuel Rodeano e Paolo Ciubej, hanno incontrato nei giorni scorsi l’assessore regionale alle infrastrutture, alla mobilità, alla pianificazione territoriale, ai lavori pubblici Mariagrazia Santoro.
Nella sede udinese della Regione, si è discusso di argomenti di stringente attualità per ciò che riguarda la prima località balneare del Friuli Venezia Giulia.
Il blocco delle opere pubbliche in seguito alle nuove regole contenute nel patto di stabilità, regole che impediscono all’amministrazione comunale lignanese di spendere denaro che è già nelle sue disponibilità, è stato l’oggetto dell’intervento di Rodeano il quale ha avanzato e condiviso con Santoro una possibile via d’uscita. “Siamo letteralmente fermi con 28 milioni di euro di opere pubbliche di importanza strategica per Lignano considerato il valore aggiunto che porteranno quando saranno realizzate. Penso, solo per fare un esempio, al Lungomare, al nuovo Pronto Soccorso, alla nuova autostazione per le corriere, al raddoppio dello Stadio Teghil. Si potrebbe uscire da questa situazione di stallo se si riuscisse a cambiare in tempi brevi la modalità di erogazione dei finanziamenti da parte della stessa Regione, passando a una modalità legata allo stato effettivo di avanzamento dei lavori”.
Ciubej ha invece illustrato la situazione legata all’applicazione in loco del Piano Casa, soprattutto in alcune zone della città in cui esiste un importante patrimonio edilizio e naturalistico. Il Piano Casa – adottato dalla Regione Friuli Venezia Giulia – consente deroghe significative rispetto agli strumenti urbanistici previsti dal Comune di Lignano. Per questo, Ciubej ha espresso preoccupazione anche perché le norme dovevano decadere nel 2014, ma sono state prorogate dalla precedente amministrazione regionale fino al 2017. “Naturalmente – ha detto Ciubej – rispettiamo le scelte dei privati, ma è nostro compito e obiettivo tutelare la comunità e il paesaggio”.
Rodeano ha infine sottoposto il problema delle protezioni idrauliche situate sulla punta estrema di Lignano Sabbiadoro. Si tratta di pennelli frangiflutto con funzione di protezione della linea di costa che però risultano vecchi di oltre 50 anni, mai manutenuti e con evidenti segni di degrado potenzialmente pericoloso. Il problema, ancora una volta, è la competenza, nel senso che con il passaggio di quest’ultima da Stato a Regione, non è stato ancora possibile individuare il soggetto che dovrà intervenire.
Per l’assessore regionale Santoro “le problematiche legate alle specificità di un comune turistico quale Lignano meritano una modalità di approccio particolare, che tenga conto non solo delle esigenze abitative e di sviluppo del comune, ma anche della necessaria garanzia di tutela e salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente naturale che lo caratterizzano. Sono proprio queste caratteristiche la leva economica della sua offerta turistica balneare. Qualunque questione relativa a interventi urbanistici, piani casa, sblocco di investimenti di sviluppo dai vincoli del patto di stabilità,