Alloggi da mettere a disposizione delle donne, con o senza figli, a rischio di violenza fisica, psicologica, se non, addirittura, di morte da parte dei loro mariti o compagni. È quanto prevede la convenzione, deliberata ieri dalla Giunta provinciale, tra la Provincia di Gorizia, i Servizi sociali dei Comuni dell’Alto e del Basso Isontino, l’Ass n. 2 Isontina, le associazioni SOS Rosa e Da donna a DONNA. Una convenzione che, in realtà, è il rinnovo di un precedente accordo in scadenza e che mette a disposizione delle donne nelle condizioni sopraccitate, residenti nei territori dell’Alto e Basso Isontino, un servizio di accoglienza e residenzialità temporanea.
Gli alloggi, per ora, sono due, l’uno messo a disposizione dell’Ater e l’altro dall’associazione “Da donna a DONNA”, anche se è prevista l’aggiunta di un terzo messo a disposizione ancora dall’Ater, sulla basa di una convenzione sottoscritta con la Provincia di Gorizia.
Il servizio garantisce, oltre all’alloggio, un adeguato supporto operativo/organizzativo per l’allontanamento delle donne in questione dal nucleo familiare originario, il successivo affiancamento di operatrici e operatori qualificati e il supporto di una consulenza psicologica e legale. Con l’obiettivo di contribuire alla tutela e alla sicurezza fisica della donna e all’evitare che si ripetano o aggravino le situazioni di violenza.
L’individuazione delle situazioni a rischio dipende dai soggetti che fanno parte della convenzione e l’accesso effettivo al servizio di residenzialità viene stabilito da un’Unità di valutazione multidisciplinare, secondo determinati criteri, quali, ad esempio, la presenza di figli minori, le caratteristiche e l’intensità delle violenze subite dalla donna.