Riparte a Buttrio a grande richiesta la “Scuola per genitori” promossa dall’amministrazione comunale, percorso guidato dalla pedagista Elena Marcigaglia – esperta in didattica avanzata e consulente scolastico – destinato ai genitori delle scuole primaria e secondaria di 1° grado. “I positivi riscontri ottenuti dai 5 corsi tenuti nell’anno scolastico 2012-2013 – spiega il vicesindaco Maria Grazia Picogna – ci hanno incoraggiati a proseguire ed investire sulla famiglia, risorsa insostituibile. Ma intessere serene relazioni e accompagnare i figli nella crescita è spesso un compito complesso; ecco perché è importante sostenere i nuclei familiari nell’affrontare la quotidianità nella condivisione”.
Martedì 2 ottobre alle 20, nella sala “Eruopa” del Municipio, sarà presentato il prossimo corso, suddiviso nelle fasi “io sono”, “la comunicazione”, “i compiti per casa”, “il metodo di studio”. Si svolgerà il martedì mattina e il mercoledì sera, a seconda delle esigenze lavorative e familiari, per una durata complessiva di 8 ore (4 incontri di due ore ciascuno). La scuola per genitori è talmente piaciuta che l’amministrazione comunale sta valutando, a seguito di due recenti seguitissimi incontri con i genitori dei bimbi delle materne, di estenderla più avanti anche alle famiglie con bambini di età prescolare (3-6 anni). In contemporanea partirà “Impara io ci sono” con il gruppo alpha, “che ha già raggiunto una certa autonomia, a conferma della bontà del progetto”.
“La Scuola per genitori è una preziosa opportunità di incontro – prosegue Picogna -; valorizza esperienze e competenze familiari, offre l’occasione di soffermarsi a riflettere, di capire come migliorare le relazioni con i figli e come affrontare in maniera efficace i problemi educativi legati anche al mondo della scuola. Gli incontri mirano, inoltre, a sostenere il proprio figlio nella ricerca del proprio stile di apprendimento favorendo la motivazione ad apprendere, alimentando l’autostima. Un buon metodo di studio, infatti, aiuta a risparmiare tempo, evitando sforzi inutili ed improduttivi; i compiti a casa non sono un’esperienza faticosa se li si guarda come una condivisione del sapere in famiglia, fonte di scambio e di arricchimento”.