Si parla spesso di malasanità, tutti ne parlano e pochi esaminano veramente il problema. Purtroppo nella mia vita ho avuto a che fare spesso con gli ospedali e con tutto ciò che ne fà parte, in particolare nel nordest. Nella stragrande maggioranza dei casi le persone che vi lavorano sono professionali e molto gentili, certo a volte qualche sgarbo o qualche persona non proprio degna di un lavoro che richiede un mare di pazienza ed umanità s’ incontra, ma è comprensibile. Sono altre le cose incomprensibili ed inaccettabili. Come è possibile che managers che non hanno il polso delle situazioni dei reparti, possano decidere di tagliare di qua, spostare di là e nella maggior parte dei casi creare solo disfunzioni maggiori? Questione di bilanci…dicono…Ma è giusto pagare così tanto per la sanità per poi dover andare a fare gli esami in privato, magari con gli stessi strumenti dell’ ospedale? E’ giusto creare disservizi a volte fatali, solo perchè qualcuno crede che con qualche persona in meno si risolvano i problemi? Leggendolo sulla carta e non vivendolo, si potrebbe pensare di si, ma non è così. Una volta avevo un’ auto da 1600 cc con la quale percorrevo molta strada, la stessa che un collega percorreva con un modello simile ma 2000 di cilindrata. Ci siamo trovati a pranzo e parlando del più e del meno mi son reso conto che lui consumava meno di me, per cui aveva speso un p’ò di più inizialmente, ma l’ auto era più comoda, viaggiava più fluida e nel tempo si era rivelato un gran risparmio. Certo i pazienti non sono auto ma credetemi il discorso funzionerebbe ancora meglio. In un ospedale di periferia le risposte agli esami del sangue venivano consegnati quasi immediatamente, le attrezzature c’ erano tutte e tutto funzionava perfettamente ma…c’era una persona di troppo, così ora le attrezzature, pagate da noi, sono ferme, il sanque fa 20 km per poi essere analizzato e la risposta rispedita indietro per altri 20 km, prima del referto se va bene passano 2 settimane ed a volte ti arriva la busta di qualcun altro. Errare è umano si, ma errare perchè c’è troppo da fare e non si sa dove sbattere la testa non lo è, soprattutto se la colpa è di persone strapagate per ‘tagliare teste’ senza una situazione chiara sotto mano. Gigi era in ospedale nel letto di fronte a me, io ricoverato per un’ operazione alle gambe, lui più sfortunato di me, era stato colpito da Ictus, non parlava se non con qualche mugugno e non riusciva a muoversi. Le domeniche il personale era ridotto all’ osso ancor più del solito ed era difficile riuscire a farsi dare anche il minimo indispensabile come la ‘padella’ per i bisogni, pur riuscendo a parlare, figuriamoci Gigi che non aveva nessuno e non poteva urlare. A volte restava ore sporco senza che nessuno lo badasse, finche quando me ne accorgevo, non mi mettevo a sbraitare per lui. Allora arrivava l’ infermiere, no non pensate che non facesse nulla, è che era il solo per un piano intero con decine di pazienti infermi, e mi diceva ‘Io non so più quale fare’ e se non le vivete queste cose, difficilmente potete capire i problemi delle migliaia di Gigi che abbiamo nei nostri ospedali.