Opere realizzate anche grazie alla generosa donazione del giudice Angelo Favatà
Due anni di lavoro e un ingente investimento, privato, di un milione di euro. Sono le cifre dell’imponente opera di restauro, realizzata in accordo e con la supervisione della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, che ha interessato una parte del corpo delle pertinenze di Villa De Claricini Dornpacher, la splendida dimora veneta di Bottenicco di Moimacco (Ud) realizzata nel 1650 e gestita oggi dall’omonima fondazione, presieduta dall’avvocato cividalese Antonio Picotti e il cui consiglio di amministrazione è larga parte composto da membri nominati dal Comune di Cividale del Friuli (Ud).
L’inaugurazione si è tenuta domenica 6 maggio, a Bottenicco di Moimacco (Ud). Il sindaco di Cividale del Friuli, Stefano Balloch, ha presieduto i lavori in luogo del presidente, Antonio Picotti, impossibilitato a partecipare. Il consigliere Giorgio Trusgnich ha ricordato che i lavori sono stati possibili soprattutto grazie alla donazione che il giudice Angelo Favatà ha recentemente devoluto alla Fondazione De Claricini Dornpacher. Il consigliere Germano Zorzettig ha illustrato, invece, gli obiettivi dell’azienda agricola e le modalità della ristrutturazione dei vigneti e della cantina.
Dopo diversi anni di progettazione e dedicata alla realizzazione, è ora a disposizione della Fondazione una ampia gamma di botti e di attrezzature moderne collocate nel contesto antico, particolarmente adatte all’ottenimento di vini di alta qualità. L’architetto Diego Kuzmin ha illustrato l’intervento di recupero e restauro nel rispetto delle strutture esistenti dei locali cantina e come sia stato utile l’accostamento con soluzioni moderne, per consentire all’azienda di operare al meglio nell’ospitalità di eventi nelle due sale di ricevimento e nel produrre buoni vini nelle vecchie cantine utilizzando moderne attrezzature. Dopo le conclusioni del sindaco di Cividale del Friuli, il maestro Massimo Belli ha diretto la nuova orchestra “Ferruccio Busoni” di Trieste per il concerto di musiche di Antonio Vivaldi, “L’estro Armonico – Libro Secondo”.
In uno dei vani recuperati, con pareti interne con sasso a vista, è stato arricchito da una galleria di quadri prima mai esposti al pubblico, olii su tela perfettamente restaurati del Seicento e del Settecento, con temi sacri e allegorici. Tra le novità, in tema di quadreria, l’esposizione inedita di alcune opere di Guido Tavagnacco, artista friulano che a Villa De Claricini trionfa con 120 tele, grazie a una generosa donazione.
Dal sindaco di Cividale del Friuli, Stefano Balloch, un plauso al presidente della Fondazione, Antonio Picotti, e a tutto il cda, per l’attività che l’Ente promuove a favore della conoscenza della villa, per le iniziative di conservazione e valorizzazione del complesso nobiliare, e per l’alto profilo dell’attività culturale proposta: in villa, infatti, vengono organizzati con regolarità concerti, incontri e presentazioni. “L’Amministrazione comunale di Cividale – dice Balloch – intende mantenere e rafforzare sempre più il legame con la Fondazione, con la ricerca di progetti da attuare in sinergia, finalizzati al potenziamento delle attività da proporre a un pubblico sempre più vasto”.