La Cooperativa sociale Itaca di Pordenone si presenta all’Assemblea generale dei soci – prevista giovedì 10 maggio alle 16.30 al Centro Congressi della Fiera a Torreano di Martignacco (Ud) – con un bilancio con diversi segni “più”. In primis quello sul fatturato, in continua e costante crescita, che nel 2011 ha visto un incremento del 7,8%, arrivando a superare la soglia dei 34 milioni di euro, dopo la performance a due cifre del 2010. “Un percorso virtuoso di cui essere orgogliosi – sottolinea il presidente Leo Tomarchio -, che raffigura una impresa sociale solida e con dati in controtendenza nonostante la crisi”.
I numeri, aggiornati al 31 dicembre 2011, risultano ancora una volta positivi così come estrapolati dalla relazione, approvata nelle scorse settimane dal Consiglio di amministrazione, che sarà sottoposta agli oltre 1000 soci lavoratori impegnati di Itaca. All’ordine del giorno dell’Assemblea l’approvazione del bilancio d’esercizio al 31.12.11, della relazione sulla gestione (comprensiva del Bilancio Sociale) e della relazione del Collegio Sindacale, nonché i progetti d’investimento 2012 e infine l’aggiornamento del Regolamento interno per recepimento Contratto collettivo nazionale di lavoro delle Cooperative sociali.
Itaca si conferma una Cooperativa in salute, solida, che può senz’altro affrontare le sfide che questa crisi in continua evoluzione rende sempre più difficili. A partire dal cittadino debole e dalle istituzioni che questo cittadino dovrebbe tutelare.
Il fatturato complessivo è in crescita e si attesta a 34.223.408 milioni di euro (+7,8%), un incremento che ha interessato, in misura diversa, quasi tutte le aree produttive della Cooperativa sociale friulana. “Soprattutto quella del ‘residenziale’, con l’implementazione dei servizi in essere e il consolidamento della nostra presenza nel vicino Veneto, ha fatto registrare i risultati migliori – prosegue Tomarchio -. Così come l’area minori. Buon segno anche dal mantenimento delle posizioni nella salute mentale, disabilità e nel domiciliare che confermano complessivamente una capacità di tenuta di tutto rispetto, che presumibilmente si protrarrà per tutto il 2012”.
Anche il margine è stato positivo (quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente), e in questo andamento si può riconoscere un comun denominatore: il miglioramento è dovuto ad un positivo contenimento dei costi destinati al funzionamento della “macchina” Itaca, mentre in una logica di tutela della qualità del servizio i costi direttamente riferibili all’erogazione dei servizi stessi si sono incrementati in proporzione con l’aumento dei ricavi.
“Questa è la considerazione più importante, significativa di un percorso virtuoso che non può essere interrotto, ma che anzi – sottolinea il presidente Tomarchio – va ulteriormente intensificato e perseguito. Tenendo sempre ferma la barra nella direzione della mutualità e mantenendo l’obiettivo della giusta remunerazione del lavoro e della qualità di socio, la possibilità di creare margini al fine del consolidamento della Cooperativa si potrà ottenere lavorando sulle economie di scala e sulle opportune attività di ottimizzazione”.
In questo contesto si inquadra un’altra considerazione che riguarda l’applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro delle Cooperative sociali. Il Contratto è stato firmato solo a dicembre del 2011 e, quindi, il costo del lavoro non ne è stato in alcun modo toccato. “Sono state previste tre tranches applicative – gennaio e ottobre 2012, giugno 2013 – che influiranno sul costo del lavoro del presente esercizio e del prossimo, e per il quale è previsto l’utilizzo dell’apposito Fondo costituito “ad hoc” e che ci consentirà di reggere all’urto con sufficiente tranquillità”.
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